Calcio, Abate: “Siamo pronti per l’Inghilterra, faremo una grande partita”

Se Prandelli, come sembra, conferma la difesa a 4, Ignazio Abate è favorito su Maggio. Il milanista spiega questo suo momento in azzurro

Se Prandelli, come sembra, conferma la difesa a 4, Ignazio Abate è favorito su Maggio. Il milanista spiega questo suo momento in azzurro. «L’Irlanda è già archiviata, è stata una gara difficile, ma ora siamo pronti per l’Inghilterra, faremo una grande partita».

L’Italia è favorita?
«Non lo so. Anche loro hanno un grande entusiasmo e un attaccate come Rooney, noi puntiamo invece sul nostro grande gruppo».

Loro palla alta, noi palla a terra? 
«Noi abbiamo sempre giocato palla a terra, partendo dal portiere, anche se non è sempre facile; gli inglesi sono forti fisicamente, bisognerà difendersi e attaccare bene».

L’Italia ripartirà con la difesa a 4? 
«Non lo so. Bisogna farsi trovare pronti, anche quelli che entrano a gara in corso».

L’Inghilterra ha il terrore dei calci di rigore e già si allena dal dischetto… 
«Noi non abbiamo nessun terrore. C’è tensione, ma dobbiamo arrivarci nel modo più sereno possibile, consapevole dei nostri mezzi».

E’ giusto dire che il modulo con la difesa a 3 favorisce Maggio e con la difesa a 4 favorisce lei? 
«Maggio in questi anni ha giocato con la difesa a 3, io sempre a 4, ma tutt’e due possiamo giocare in tutt’e due i moduli. Lo stabilirà Prandelli».

I gol dell’Inghilterra arrivano dai cross 
«Loro sono bravi sulle fasce e sulle ripartenze. In area hanno grandissimi attaccanti, noi dobbiamo imporre il nostro gioco e quando ci sarà da soffrire, soffriremo».

Cosa pensa in assoluto della nazionale di Hodgson? 
«Non è partita con i favori del pronostico, ma ora sono convinti di arrivare fino in fondo. Anche noi dobbiamo coltivare questo sogno».

L’Inghilterra ve la spiega Prandelli o Balotelli? 
«No, Prandelli. Mario è sereno, non vede l’ora di giocare questa partita e darà il suo contributo come sempre».

Senza Chiellini è un’Italia più fragile nel gioco aereo? 
«No, perché qui siamo 23 e tutti all’altezza. Ovvio che Giorgio è un grande giocatore».

Com’è fatto il gruppo della Nazionale? 
«E’ di ragazzi molto semplici, attaccati alla maglia, lottiamo sempre col cuore per 100 minuti e tutto il Paese se n’è accorto».

Vi siete riposati parecchio dopo la gara con l’Irlanda 
«Dopo la terza gara del girone abbiamo la settimana tipo e quindi è normale scaricare un pochino».

Si sente un calciatore all’inglese? 
«I miei idoli erano Gattuso, Pirlo e Nesta, nessun inglese».

Se Galliani, quando tornerà dall’Europeo, le chiedesse “lo prendiamo o no questo Balotelli?” lei cosa risponderebbe? 
«Non posso dare consigli al signor Galliani, sono sicuro che anche quest’anno allestirà una squadra da scudetto e per la Champions»

Cassano è diverso in Nazionale rispetto al Milan? 
«No, è uguale, è sempre spontaneo».

Non soffre la presenza di Ibrahimovic a Milanello? 
«Al Milan ci sono più giocatori con fortissima personalità, ma lui si trova sempre a suo agio».

Sta seguendo il mercato del Milan? Gli innesti la soddisfanno? 
«L’anno scorso abbiamo lottato fino alla fine per lo scudetto pur giocando ogni partita senza 12-13 infortunati. Il presidente ci ha fatto il regalo di Thiago Silva, abbiamo Ibra, Cassano, El Shaarawy…».

Col Milan ha incontrato Tottenham e Arsenal nelle ultime due Champions. Cosa ha capito del loro calcio? 
«Hanno un gioco fatto di intensità, ripartenze e forza fisica, badano meno alla tattica. Ma avendo avuto Capello come allenatore hanno imparato moltissimo anche sotto questo aspetto. Infatti ora arretrano tutti dietro la linea della palla».

Rispetto allo spogliatoio del Milan questo dell’Italia è un’oasi di pace? 
Risata: «In una grande squadra ci sono tantissimi campioni abituati a vincere, avevamo uno zoccolo duro ed erano veramente tanti i senatori; qui ci sono giocatori fortissimi, campioni del mondo come Buffon, Pirlo e De Rossi, ma anche giocatori alle prime esperienze come me, c’è un bel mix. Al Milan ora sta succedendo la stessa cosa. Adesso, nel club, starà a noi aprire un ciclo vincente sperando di aver rubato il segreto a quei grandi campioni». 

Dopo la rete non vista dell’Ucraina è favorevole alla tecnologia? 
«Sì, sono favorevole, ci sono stati tantissimi episodi dubbi in questa stagione, uno me lo ricordo benissimo a San Siro contro la Juve…».

Fonte: corrieredellosport.it

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