Youtubers!

...”saluta Andonio”!

Con l’avvento delle nuove tecnologie si è palesata davanti ai nostri stupefatti occhi una figura alquanto ambigua: lo Youtuber.

Lo youtuber è quell’animale metà uomo metà schermo che fondamentalmente fa ció che gli viene meglio, ossia esprimere la propria personalità attraverso video su youtube, dirette, commenti ad altri youtubers e altre simpatiche amenità.

Certo qui casca l’asino, perchè molto spesso i contenuti dello youtuber medio sono di contenuto medio-basso, per non dire infimo, eccezion fatta per alcune mosche bianche.

Esempi come “saluta Antonio” o prosopopee tecnico-tattiche sul calcio hanno davvero stancato.

Non si riesce a trovare la quadra contenutistica per fruire in maniera utile del mezzo.

Molto spesso l’età media svolge un ruolo fondamentale, visto che chi pubblica o chi visualizza video spesso non supera la soglia degli under17.

Il problema, ammesso che vi sia, sta sempre a bomba, ossia far incuriosire i nostri ragazzi verso argomenti più ricchi e carichi di utilità. Salutare e ottenere milioni di visualizzazioni non giova certamente al sistema.

E non si dica che parlare di argomenti futili sia propedeutico al fine di monetizzare le proprie “performances”. Basti pensare a Yotobi, youtuber di lungo corso che sfrutta il suo canale parlando di cinema (celebri le sue recensioni di b-movies inguardabili) e di spettacolo in generale. Addirittura creando degli spazi che vanno a settorializzare il canale a seconda dell’argomento in questione, ultima chicca il suo “Late Show”, una sorta di monologo alla Letterman di stampo americano.

Ma cosa spinge i nostri giovani dunque ad approcciarsi a Youtube?

Sicuramente il desiderio della fama conquistata con scarsa fatica, e qui l’esempio è per l’ennesima volta negativo. Di certo non è un buon esempio per nessuno e il messaggio che passa è trito e ritrito: i sacrifici che si fanno per le proprie passioni o studi che siano restano per tutta una vita, un video su Youtube lascia il tempo che trova.

In definitiva il mezzo non è mai sbagliato, ma semmai bisogna saper porre attenzione su come lo si utilizza.

PATRIZIA DIOMAIUTO

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