Spiritualità dei pellerossa e sacralità dello Sciamanesimo

Gli animali danno forza e protezione agli "stregoni" durante i loro viaggi sciamanici

Gli animali danno forza e protezione agli “stregoni” durante i loro viaggi sciamanici

Si fa presto a dire “indiani d’America” ma la cultura di questo popolo va ben oltre le tende, gli animali, le piume ed i visi dipinti. La spiritualità dei pellerossa è una delle cose più intense che esistano, per loro tutto si basa sull’animismo e su cose che di materiale hanno davvero nulla. Avete mai sentito parlare di Sciamanesimo, per esempio? Lo Sciamanesimo affonda le sue radici antiche tra svariati popoli: non si parla solo di amerindiani, ma anche aborigeni, australiani, siberiani e africani. Questa “cultura” (scritto rigorosamente tra virgolette perché si parla di usanza diffusa in tribù analfabete) vive con la consapevolezza che ogni persona, ogni animale, ogni pianta, in quanto tutti nello stesso mondo, è una cosa sola con il suo Creatore, e di conseguenza ama e rispetta tutto e tutti allo stesso modo.

Ma facciamo capolino in quella tenda verde ed arancione, quella lì.. All’interno si vede una luce fioca che anima freneticamente delle sagome.. Scommetto che sta per accadere qualcosa di mistico.. Seguitemi ma non fate confusione, distrarre uno sciamano non è mai consigliabile.. Ehi eccolo, lo vedete il nostro uomo? Capelli lunghi, viso ricoperto di colori che lo rendono quasi irriconoscibile, monili vari ed espressione assorta. E guardate l’interno della tenda! Amuleti, ciotole, bastoni e.. Shhh..  Si comincia!

Dovete sapere che lo Sciamano (o “Uomo Medicina”) è una figura quasi sacra, molto temuta e rispettata nelle tribù indiane.. E’ niente di meno che il tramite tra il mondo terreno e quello spirituale. Con tutto quello che ne può conseguire di positivo e di negativo, anche. Le persone si rivolgono a lui per avere soluzioni ai loro problemi che possono essere riguardanti la salute, la sussistenza, la riproduzione.. una sorta di guaritore ad ampio spettro, insomma. Sciamani non ci si diventa per dottrina, ma ci si nasce o ci si diventa per “chiamata” da parte degli spiriti. E a questa chiamata, nessun uomo può sottrarsi, pena la follia e la morte. Lo sciamanesimo può essere praticato anche da sciamane donne ma la loro potenza è nettamente minore ed il campo d’azione si limita all’erboristica. 3 elementi fondamentali a basare lo sciamanesimo:  il primo è la chiamata sciamanica, il secondo è il viaggio sciamanico (viaggio mentale che lo “stregone” compie nel mondo degli spiriti/demoni) nel quale lo sciamano raggiunge uno stato di trance, dove la psiche è alterata spesso anche da sostanze allucinogene. In questo suo viaggio “onirico”, lo sciamano si trasforma nell’ animale da cui trae potere e protezione e combatte contro gli spiriti o gli altri sciamani che incontra nel “sogno”. Solo allora fa ritorno nel mondo terreno, portando con sé la soluzione del problema che gli era stato posto. E poi, l’ultimo elemento fondamentale: uno sciamano non accetta mai denaro per ricompensa, pena la perdita del proprio potere sciamanico.

Credenze, analfabetismo, guarigioni che di medico hanno nulla, demoni.. Tutto molto surreale e quasi ridicolo ma una cosa importante, queste tribù qui, possono insegnarcela eccome: il rispetto e l’amore spassionato per ogni animale e Natura tutta, perché fanno parte della nostra Vita non come spettatori ma come interpreti principali. E non esiste la visione individuale di sé, ma ognuno è in fusione con tutti e tutto ciò che è in Terra.

Ora allontaniamoci, prima che qualche indiano ci scopra (non è mai consentito ad un “bianco” di assistere a cerimonie e momenti sacri dei popoli indiani!). Torniamo in Occidente, liberiamoci di qualche oggetto effimero e trascorriamo un’ora in totale fusione con Madre Terra. Stendiamoci su un prato e perdiamo le nostre pupille tra le nuvole che passano veloci. Lasciamo che il vento ci accarezzi e passiamo le dita tra i fili d’erba, accogliendo con un sorriso la coccinella che ci è appena venuta a salutare.

“Non ereditiamo il mondo dai nostri padri, ma lo prendiamo in prestito dai nostri figli.” [proverbio pellerossa]

La Redazione

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