Siria, continua la scia di sangue

Non ci sono tregue neppure a Pasqua in Siria dove continuano gli attacchi tra i ribelli e le truppe fedeli al governo

Non ci sono tregue neppure a Pasqua in Siria dove continuano gli attacchi tra i ribelli che si oppongono al regime del Presidente Bashar el-Assad e le truppe fedeli al governo. Fonti locali parlano di almeno cento morti, per lo più civili, nella sola giornata di ieri.  Kofi Annan, inviato speciale per le Nazioni Unite in Siria, si è detto “scioccato” per quanto sta succedendo. Per Annan sono state violate le garanzie che gli erano state assicurate e ha invitato Damasco a tener fede alle promesse di far finire lo spargimento di sangue. Il dieci aprile scade il termine fissato dal piano di pace dell’Onu, e inizialmente accettato da Assad, per il ritiro delle truppe governative dalle città assediate con un completo cessate il fuoco entro i due giorni successivi. Da Damasco hanno fatto sapere però di non rispettare l’ultimatum in mancanza garanzie scritte riguardo la fine dei finanziamenti ai gruppi terroristici da parte di Qatar, Arabia Saudita e Turchia.

Anche Papa Benedetto XVI, durante la consueta benedizione pasquale “Urbi et orbi” ha invocato la fine delle violenze in Siria.

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