Proteste dei giovani precari: l’Italia che governa e quelle piazze ad orologeria

Nell’Italia dei tecnici imperversano storie di proteste e di scontri, di piazze colme di rabbia e di parole piene di fuoco. Giovani e non, disoccupati e precari, pensionati e professionisti che si uniscono al grande coro della protesta, che provano ad urlare per farsi sentire, che provano a farsi valere per non farsi schiacciare.

Tutto però tace, nulla si muove, la protesta viene messa alla stregua di una sommossa insensata e quei professionisti, quei pensionati, quegli studenti messi  alla stregua dei banditi. Si discute di come queste proteste andrebbero fatte, quando davvero è giusto farle, come prepararle, come gestirle, quali sono i doveri a cui adempiere partecipandovi, ma nessuno, nessuno mai è capace di chiedersi e chiedere il “perchè” si fanno.

Intanto l’agenda politica non perde tempo e nel pieno della sua efficienza riesce ad approvare in prima istanza ed a tempi di record un ddl che da Marzo 2013 ci permetterà di avere novanta parlamentari in più di quelli attuali, novanta mignatte in più che avranno davvero degli ingrati compiti, tra questi la difficilissima attuazione della riduzione dei parlamentari.

Si il senso è tutto qui: per facilitare e rendere più celeri i tempi delle leggi che tra le altre cose prevedono il taglio dei parlamentari, si è pensato di eleggerne altri novanta, con gli stessi lauti compensi. A dirla così potrebbe sembrar strano, polemico, ma in realtà strano non è. Basta solo riflettere, è assolutamente necessario farlo in questa scorribanda di idee, bisogna quindi prendere le distanze, cercare di osservare il tutto dalla giusta prospettiva  e scoprire poi come stanno realmente le cose. Questa dei novanta parlamentari in più, potrebbe essere davvero una cura efficace, potrebbe davvero rivelarsi la  panacea  capace di ristabilire le giuste priorità, è un po’ come fare il vaccino alla democrazia ed al parlamento: si inietta una piccola quantità di microorganismi quali virus o batteri in modo da favorire e stimolare la reazione del corpo stesso. Un principio nobile dunque, facilmente deprecabile a primo acchito, che costa solo venti milioni di euro in un anno, che ha quindi dei vantaggi evidenti , che solo a noi ed a loro miseri facinorosi di piazza, appaiono estremamente incomprensibili .

Quindi viviamoci in pace e con serenità questo straordinario periodo di seconda repubblica, questo momento storico foriero di  tesorieri di partito ingordi ma ignari, di politici corrotti senza saperlo, di parlamentari inquisiti pronti a ricandidarsi per dare dignità al paese,  di governi scelti da tutti fuorché dal popolo, di dirigenti pubblici ingrassati di denaro, di spread termometro del benessere, di operai considerati come merce e di merce considerata come vita, di laureati a spasso e di aziende in crisi, di precariato e di sfruttamento, di orizzonte incerto e futuro approssimativo e vi prego, continuate ad osservare la gente che va in piazza con distacco, di criticarla e di bastonarla, di indagare sempre sul “come” si protesta e mai sul “perché”,  tanto in realtà il “perché” lo  conoscono tutti, anche se a tutti fa comodo ignorarlo per poter continuare a chiamarli delinquenti.

Francesco Lamanna

Riproduzione Riservata ®

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...
Ti piace questo articolo? Condividilo: