Papa fashion: un pontefice va di moda e l’altro no

Una foto del pontefice argentino

Una foto del pontefice argentino

L’esordio è importantissimo: ansiosa è l’attesa fin dal “Habemus Papam” e fondamentale è scegliersi le prime parole.
Fino a trent’anni fa, bastava una benedizione ed un saluto ieratico: in seguito Papa Giovanni Paolo II ha esordito col “mi corrigerete” ed allora tutto è stato più complicato.

Secondo l’immaginario collettivo vi sono alcuni Papi amati ed idolatrati ed altri disprezzati o velocemente dimenticati, tutto quanto segue un curioso andamento ciclico.
La motivazione è istintiva: la conformazione fisica del Pontefice o i primissimi atti di pontificato.
Spesso il giudizio è reale ma in parte contraddittorio a causa del cammino pastorale del Pontefice stesso.
Il popolo è come un bambino alle elementari: gioca e ti diverte col coetaneo estroverso, neppure considera quello introverso (quando magari la timidezza copre un gran tesoro nell’animo).

Nell’antichità l’antipatia era più esplicita e chiara: l’avido Papa Alessandro VI (passato alla storia come il “ Papa Borgia” ), il bellicoso Papa Giulio II e i Papi mecenati, capaci di abbellire Roma e di arricchire una religione nata orgogliosamente povera.

I primissimi Pontefici furono santi e talvolta martiri, seppur anche in questo caso emerse una curiosa contraddizione: il primo Papa per eccellenza, quello a cui è dedicata la piazza più famosa, fu San Pietro.
San Pietro però non eccelse in zelo religioso: essendo tra coloro che si addormentarono, mentre Gesù Cristo era portato via dai soldati romani e soprattutto rinnegando il Signore per ben tre volte.
La figura di Pietro fu però giustamente esaltata poiché fu indicato dallo stesso Gesù.

Compiendo molti passi in avanti, clamorosa è la figura di Papa Pio IX.
Egli fu l’unico Pontefice su cui l’opinione della gente mutò radicalmente durante il lungo pontificato: inizialmente lodato come promotore di una futura unione nazionale (un Papa patriota !) ma ben presto biasimato, quando si dimostrò acerrimo avversario del nascente stato italiano.

Notevole è la differenza tra Pio XI e Pio XII.
Oggi giorno è il secondo maggiormente conosciuto: celebre il suo attivismo politico (a favore della Democrazia Cristiana e anti comunista), la sua estrema e distaccata rigidezza e soprattutto il sospetto che non avesse compiuto alcun passo critico nei confronti del nazismo e dell’olocausto.
Pio XI è ormai quasi dimenticato, così come lo è la sua definizione di “ uomo della provvidenza” riferita a Benito Mussolini (a causa dello storico concordato stato-chiesa che rappacificò gli animi dopo secoli d’incomprensioni).
Altra curiosa amnesia, in difesa di Pio XII, è riferita ad alcuni episodi del suo pontificato: quando preferì rimanere a Roma durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale (volendo dare buon esempio ai fedeli) e quando salvò degli ebrei all’interno della Città del Vaticano.
Pio XII viene quindi sistematicamente “ distrutto” riguardo a presunti “silenzi” nazismo, mentre al suo predecessore è data la grazia dell’amnesia riguardo alla frase rivolta a Mussolini.

Successivo a Pio XII fu Papa Giovanni XXIII, altrimenti detto “il Papa Buono”.
Effettivamente Papa Giovanni ebbe il merito di ideare il “Concilio Vaticano II”, dimostrò un coraggioso spirito pacifista attraverso l’enciclica “ Pacem in terris” e di conseguenza fu conciliante con i comunisti (non col comunismo, è doveroso ricordarlo).
L’esaltazione per il Pontefice, da parte della folla, scattò da subito, per un motivo puramente estetico: egli era di corporatura simpaticamente robusta ed aveva un sorriso genuino, Pio XII era magro e con uno sguardo severo.
Pio XII fu giustamente accusato di intromettersi nella politica, il silenzio calò su Papa buono che fece la stessa mossa (auspicando un’alleanza tra Dc e Psi, che poi conseguentemente avvenne); inoltre il Papa Giovanni fu profondamente scettico e attuò misure coercitive verso Padre Pio(che più avanti fu riabilitato e santificato dai papi successivi).

Il successore, Paolo VI, fin dall’inizio fu snobbato poiché troppo diverso dal suo predecessore: un carattere timido, riservato, un po’ incerto ed un fisico gracile e raccolto.
Una personalità apparentemente moderata e discreta ebbe la sfortuna di pontificare nel pieno di un ’68 protestatorio e anti clericale: Paolo VI fu addirittura additato come omosessuale, dichiarando una sua presunta relazione con un attore cinematografico.
La sua figura è quindi messa in ombra e pochi ricordano che portò a compimento il “Concilio Vaticano II” e fu il primo Papa a viaggiare ( addirittura fino in Australia), dimostrando grande innovazione.

I successivi Pontefici furono e sono tuttora all’apice della “moda”.
Lo sfortunato Giovanni Paolo I fin da subito conquistò il popolo col sorriso spontaneo e la sua precoce morte non fece che ingigantire il mito, grazie anche a delle ipotetiche riforme che voleva compiere.
L’apoteosi fu raggiunta con Giovanni Paolo II, grazie al suo entusiasmo, ai viaggi, la cordialità e i passi in avanti.
In questo caso la mitizzazione, seppur giusta, fece dimenticare le idee conservatrici che il papa polacco aveva su molti concetti morali e sociali.

Il “braccio destro” di Giovanni Paolo II e complice dei suoi celebri passi in avanti, ebbe la sfortuna di essere un intellettuale timido e soprattutto freddamente tedesco.
Papa Benedetto XVI fu da subito definito “pastore tedesco”, immediatamente fu riesumata una presunta affiliazione al nazismo e addirittura si vociferò una relazione omosessuale col fido Padre Georg.
Obiettivamente il Papa tedesco non attirò le simpatie a causa di un look demodè e per l’esposizione d’idee piuttosto conservatrici.
E’ giusto però ricordare che i principi contestati erano gli stessi in cui credeva Giovanni Paolo II.

L’avvento di Papa Francesco ha rinnovato questo curioso ciclo storico.Fin da subito la simpatia e l’umanità hanno giustamente attirato la gente comune: conquistano le sue idee di riforma e l’umiltà mista ad una forte innovazione.
D’altro canto però il Pontefice è dichiaratamente contrario alle unioni omosessuali, è considerato un tradizionalista e ha apostrofato in tono maschilista la Presidentessa dell’argentina…ma che importa? Tanto lui è il PAPA FRANCESCO!

Rey Brembilla

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