Monti: “Vittime della crisi? Rifletta chi ha provocato il dissesto”

Il Premier Mario Monti critica quei governi che in passato hanno allentato la pressione sul risanamento aggravando la crisi dell’Italia

“Le conseguenze umane della crisi dovrebbero fare riflettere chi ha portato l’economia in questo stato e non chi da quello stato sta cercando di farla uscire”. È duro il Premier Mario Monti nei confronti quei governi che in passato hanno allentato la pressione sul risanamento aggravando la crisi dell’Italia. Nessun riferimento ad un particolare esecutivo, ha precisato, ma a “governi di un ampio arco di tempo”.

Di tali “conseguenze umane”, ha assicurato il Presidente del Consiglio, il governo è consapevole, tanto che le sente come proprie. “Le sofferenze economiche e sociali che derivano dalla crisi sono grandi e visibili ed evidenti anche se accompagnate da un grande senso di responsabilità dei cittadini nel capire”, ha spiegato Monti: “È chiaro – ha aggiunto – che queste sofferenze le percepisce anche il governo ed è altrettanto chiaro che il governo deve chiedersi se un immediato rilascio della pressione sul risanamento non finirebbe per comportare conseguenze umane ancora più grandi in un lungo arco di tempo”. Venendo al tema del convegno, Europa e crescita, Monti esprime un suo punto di vista rispetto a quanto avvenuto in Francia e in Italia con la tornata elettorale appena conclusa: “Noi ci troviamo in una situazione in cui abbiamo una Germania che continua su una grande disciplina finanziaria”, ma al tempo gli italiani e i francesi “hanno avvertito una esigenza di maggiore crescita. Cerchiamo una crescita coerente con il rigore di bilancio”, è l’invito del Capo dell’esecutivo nei confronti della Germania, “non possiamo solo studiare”, dichiara il Premier.

Secondo Monti comunque “c’è più spazio di prima all’agenda italiana per la crescita”. Anche le forze politiche insistono, fa notare il Presidente del Consiglio, “in questa direzione della crescita e manifestano una certa intolleranza per la disciplina di bilancio. Molti chiedono che il governo italiano picchi di più sul tavolo europeo. Ma – ricorda il professore – se avessimo picchiato il pugno sul tavolo” da quando il governo si è insediato in Italia, “il tavolo avrebbe determinato un sobbalzo e sarebbe salito il grafico dello spread e non la crescita”. In conclusione, rispondendo a una domanda sull’affermazione di forze anti europee come il movimento di Grillo e sulle conseguenze che questo potrà determinare, Monti è stato chiaro: “Ritengo fino a notizia contraria che questo non abbia conseguenze sulla vita del governo e sicuramente non ha conseguenze sugli orientamenti di merito del presidente del Consiglio sulle cose che sono da fare”.

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