Marek Hamsik,l’oro di Napoli

Marek Hamsik è diventato uno dei simboli della rinascita del Napoli. In poche stagioni si è ritagliato un posto importante nel gotha del calcio mondiale. Dal Milan di Berlusconi al Chelsea di Abramovich fino al Paris Saint Germain di Ancelotti sono tutti pazzi per Marekiaro

Marek Hamsik in sei stagioni con il Napoli ha segnato cinquantasette reti in duecentouno incontri

Il Napoli pareggia uno a uno contro la Fiorentina di Montella. Partita decisa nel primo tempo, una papera di De Sanctis permette ai padroni di casa di passare in vantaggio, sul finire della prima frazione di gioco un preciso colpo di testa di Cavani su punizione di Hamsik permette agli azzurri di andare al riposo in parità. Nella ripresa Mazzarri a venti minuti dalla fine, decide di rompere gli indugi schierando una sorta di 4-3-3. Il macedone Pandev di testa ha una ghiotta occasione ma spara addosso al portiere Neto e sul finire il viola Aquilani sbaglia un rigore in movimento. Con questo pareggio il Napoli vede allungarsi da tre a cinque punti lo svantaggio con la capolista Juve, ma rimane sempre secondo a pari punti con la Lazio, fermata a Palermo sul due a due. Con l’assist di ieri Marek Hamsik, anche se in giornata opaca, ha dimostrato di essere un giocatore decisivo negli schemi degli azzurri e di qualsiasi squadra europea.

I numeri sono chiari sono sei gli assist che sono stati tramutati poi in rete dai suoi compagni fino ad ora in questa stagione conditi da sette reti, numeri da fuoriclasse.Era il 28 giugno del 2007 quando il direttore sportivo del Napoli Pierpaolo Marino lo preleva dal Brescia per la cifra di cinque milioni e mezzo. Il suo cognome è subito allegramente storpiato dai tifosi in Hambosik, l’ambo secco del gioco del lotto. Una giocata che fin dalla prima stagione dimostra di essere stata azzeccata. Nella sua prima stagione in serie A sotto la guida di Rejamette a segno nove reti. Un ottimo bottino per un giocatore che fino alla scorsa stagione giocava nel campionato cadetto italiano, diventando il capocannoniere della squadra. I suoi inserimenti in aria di rigore sono micidiali sotto porta, le difese avversarie non riescono ad arginarlo. Il campionato 2008-2009 inizia sotto i migliori auspici: nelle prime 6 presenze mette a segno ben 4 reti. Il 19 gennaio 2009 riceve l’Oscar del calcio AIC come miglior giovane vincendo la concorrenza di Sebastian Giovinco e Mario Balotelli, primo straniero in assoluto. Alla fine del campionato saranno ancora nove le reti in totali, che per il secondo anno consecutivo lo rendono capocannoniere della squadra. Ormai la sua fama travalica i confini italiani, è paragonato a Pavel Nedved o Lampard del Chelsea. Il giornalista napoletano Raffaele Auriemma conia per lui i più svariati sopranomi: da Marekiaro (quartiere chic napoletano) a Oro di Napoli fino a patrimonio dell’Unesco. Nel 2010 e 2011 segna dodici e undici reti. Nell’estate del 2011 il Milan con il procuratore Raiola cerca di portarlo a Milano. L’offerta non fa vacillare lo slovacco che sposa ancora la causa partenopea. Un giocatore di gran classe, capitano della propria nazionale, sposato con due figli un predestinato del calcio. Il suo unico difetto che nelle partite che contano si nasconde, perde la sua intelligenza tattica e il suo fiuto del gol, ma a venti sei anni può ancora migliorare.

Ciro Florio

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