Mai Stati Uniti, la recensione

Anno nuovo, vita nuova. Ma accompagnata sempre dalla commedia all’italiana dei fratelli Vanzina. Esce infatti il 3 gennaio nelle sale il loro nuovo film Mai stati uniti prodotto da Lucisano e Rai Cinema e nuovamente ambientato in America, dopo “Vacanze in America” degli anni ’80 e “Sognando la California” degli anni ’90.  Stavolta però il tema affrontato è decisamente più profondo, il valore fondante della famiglia, ma lo stile narrativo resta inalterato grazie a quell’impianto corale che da sempre caratterizza le loro pellicole. La storia ruota attorno ai destini di cinque personaggi assai diversi tra loro: Antonio (Vicenzo Salemme) cameriere con una grande passione per il poker, Angela (Ambra Angiolini), una segretaria d’azienda nevrotica che soffre di attacchi di panico, Michele (Giovanni Vernia) un giovane ragazzo che ha vissuto senza genitori ed è cresciuto dentro uno zoo, Carmen (Anna Foglietta) precaria, maniaca dello shopping e dell’apparire sempre bella e sensuale e Nino (Ricky Memphis) ex meccanico, disoccupato, divorziato e con un figlio. I cinque ignorano l’esistenza l’uno dell’altro fino alla chiamata di un notaio (Paolo Bessegato) che li riunisce tutti insieme per comunicargli la morte di un padre che loro non avevano mai conosciuto. Il notaio spiega loro che sono fratelli di madri diverse e che per ritirare l’eredità dovranno andare in America, per disperdere le ceneri del defunto in un lago dell’Arizona.

Mescolando l’umorismo italiano a quell’ ironia tipica delle commedie americane di nuova generazione come “Parto col folle” e “Una notte da leoni”, questi cinque fratelli viaggeranno fianco a fianco daranno vita ad una commedia on the road tra South Dakota, Utah, Nevada, Colorado e Arizona, piena di gag e colpi di scena, riscoprendo lentamente gioie e dolori dell’essere un’unica grande famiglia. Del cast fanno parte anche un grandissimo Maurizio Mattioli, al suo tredicesimo film con i fratelli Vanzina e Daniela Piperno nel ruolo della psicanalista di Angela. Il film esce il 3 gennaio in 350 copie.

 Marco di Mario

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