Le presunte malattie e psico-sessuali nella storia della Chiesa

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“ci sono alcuni (giovani religiosi) che si fanno consacrare diaconi e preti solo per poter far visita liberamente alle donne.Pensano solo a vestirsi bene e profumarsi di mille odori.Si arricciano i capelli col calamistro; le dita sono sfolgoranti di anelli, a guardarli andare in giro in questo modo li prendi più per vagheggini (giovane fatuo) che per chierici”

Secondo un resoconto statistico, le cifre riguardanti le devianze sessuali nella storia del papato cattolico, appaiono notevoli: diciotto pedofili, nove stupratori, dieci incestuosi, venti sadici o masochisti, uno zoofilo, cinque guardoni o voyueristi.
Curiosamente gran parte di questi Papi furono canonizzati.
Nel resoconto vanno aggiunti coloro che, nella società contemporanea non commettono reato, ma sono in chiara contraddizione con i rigidi dettami della chiesa: ventidue omosessuali, dodici sposati, diciannove tra padri e figli, due travestiti e numerosi concubinari.
Ovviamente, in larga parte, si tratta di dicerie o leggende, talvolta, però documentate e inoltre è risaputo che in mezzo a numerose dicerie, si nasconde sempre delle verità.
Evitando la noiosa lista di Papi sposati o omosessuali (eccetto rari casi, di cui vale la pena accennarne), è curioso citarne i casi più clamorosi.

E’ giusto cominciare dalla casistica più odiosa: la pedofilia.

Alcune parti della vita di Papa San Damaso (366-384) ad esempio, furono narrate dal segretario personale”, San Girolamo di Stridone.
Voci di popolo sostengono che organizzasse orge in Vaticano (“stanze dell’amore”, le chiamava il povero San Girolamo), al punto che San Girolamo invitava le giovani nobili romane a evitare la corte del papa, sostenendo che chiunque si avvicinasse al Papa (giovani sacerdoti, suore, vergini, cristiane) era automaticamente pervertito:

“ci sono alcuni (giovani religiosi) che si fanno consacrare diaconi e preti solo per poter far visita liberamente alle donne.Pensano solo a vestirsi bene e profumarsi di mille odori.Si arricciano i capelli col calamistro; le dita sono sfolgoranti di anelli, a guardarli andare in giro in questo modo li prendi più per vagheggini (giovane fatuo) che per chierici”.

Il Papa San Simmaco (498-514) addirittura fu accusato, dagli stessi romani, di comportamenti sessualmente scandalosi, al punto che il Re Teodorico decise di processarlo, imprigionarlo e nominare un anti-papa al posto suo: il papa era accusato di dormire con bambine o addirittura di legare le vergini accanto al suo letto.
Simmaco fu poi misteriosamente rilasciato dallo stesso monarca.
Il Papa Giulio II (1503-1513), celebre per la sua propensione alla guerra, aveva una chiara nomea di pedofilo: il cronista veneziano Girolamo Priuli, sosteneva che ..

“ si accompagnava ai suoi ganimedi, cioè bellissimi giovani con i quali pubblicamente si diceva avesse rapporti carnali, in cui era passivo e si dilettava molto di questo vizio gomorreo”.
Talvolta venivano invitati al Papa dei giovani nobili europei, che lui brutalmente e volgarmente deflorava: “Si legge in un libro dei nostri teologi di Parigi di due giovani gentiluomini da lui stuprati, che la Regina Anna (moglie del Re Luigi XII) aveva raccomandato al Cardinale di Nantes per accompagnarli in Italia”
“Venne in Italia stimato di indole rara, un tedesco; ne ritornò, da ragazzo, donna fatta”.

Talvolta, dimostrando grande ipocrisia, gli stessi Pontefici che condannavano gli atti impuri del clero, ne facevano altrettanti nelle loro stanze private.
Papa Bonifacio III (607), secondo alcuni storici, coinvolgeva lo stesso imperatore nella pedofilia, ma nello stesso tempo condannava duramente gli atti libidinosi del clero.
Pure Papa Giulio III (1550-1555) denunciava atti impuri del clero ma nello stesso tempo pareva fosse il primo a compierli; difatti si dilettava, in rapida alternanza con: Innocenzo dal Monte (diciassettenne) che nominò cardinale, Santino (tredici anni) domestico e Bertuccino (quattordici anni) addirittura figlio illegittimo.
Paradossalmente Il pontefice si dimostrava sincero, poiché quando i cardinali gli chiesero come mai aveva portato agli altari un giovane indegno come Innocenzo Dal Monte, lui rispose: “ e che cosa avete visto voi in me, per farmi Papa ?”.

La chiesa talvolta eleggeva proprio capo, coloro che già si erano macchiati di perversioni da semplici cardinali.
Ad esempio Papa Bonifacio VI (896) fu già condannato e sanzionato quando era un semplice presbitero. Difatti pare che radunasse bambini e bambine in cosiddette “messe private” e ne abusasse in santa pace: come se non bastasse, la denuncia provenne da Papa Formoso (per se non un esempio di santità), fu accusato di essersi infilato in un letto di una giovane donna sposata (di appena sedici anni), con la scusa di aiutarla a risolverle dei problemi coniugali.
Un altro Pontefice, che parve dare esempi di pedofilia fin prima dell’incoronazione fu Bonifacio VIII (1294-1303), celebre per l’avversione di Dante Alighieri.
Da semplice cardinale aveva commissionato delle scarpe, e mentre un giovane garzone del calzolaio (tale Lello di Spoleto) si chinò per calzargliele, il cardinale lo abbrancò e tentò di baciarlo: il povero ragazzo gridò come un ossesso, attirando l’attenzione del mastro calzolaio.
Il futuro Pontefice si giustificò attraverso una frase scandalosa: “ oggi è il sabato, il digiuno della Vergine.Non è un peccato più grave dello strofinare le mani (dicesi palpare un ragazzo) e riguardo alla Vergine Maria, per la quale digiuni, non è più Vergine di mia madre che ebbe molti figli”.
Da Pontefice, Bonifacio VIII non perse il vizio e sembra amasse “divertirsi” con l’intera famiglia De Pisis (non compiendo differenze tra uomini e donne).
Alcuni Pontefici praticavano in modo talmente assiduo la sodomia, che pareva avessero inguaribili problemi fisici: Leone X (1513-1521) era molto licenzioso (nonostante fosse figlio di Lorenzo “il magnifico”) e pareva avesse difficoltà a sedersi sul trono a causa di gravi ulcere natali (provocate da numerose sodomie); uno dei mezzi per cui fu tentato di assassinare fu iniettando un veleno sulle emorroidi molto spesso esposte.

Non mancavano tra i successori di Pietro, dei volgari stupratori.
San Sisto IV (432-440) pare avesse violentato una giovane suora mentre si accingeva ad aiutarlo prima di una messa: Fu accusato e si difese citando la Bibbia, fu assolto e addirittura canonizzato.
Giovanni XI (931-935) accolse una madre e le sue figlie senesi, che volevano porgere un rispettoso saluto al Santo Padre: pare che le rinchiuse nelle sue stanze e le violentò per quattro giorni consecutivi.

Curiosi e divertenti furono gli intrecci famigliari.
Presunti casi d’incesto: sorelle, nipoti, cugini, figli e addirittura un presunto rapporto edipico con la madre (Giovanni XI).
Papi padri di figli, che a loro volta sedettero sul trono di San Pietro: bene quattro casi, di cui uno in dubbio.

Tra le brutture della storia cattolica vi sono indubbiamente: l’inquisizione e i duri processi che ne seguirono, gli attacchi brutali alle eresie o semplicemente le punizioni verso donne considerate indegne (come se i papi fossero esempi da imitare).
Alcuni Pontefici non solo vedevano queste politiche come giuste e sacre, ma addirittura godevano sessualmente della sofferenza altrui.

San Gregorio “Magno” (590-604) primo vero organizzatore delle regole ecclesiastiche e individuo che misteriosamente fermò l’avanzata di Attila (sorge il dubbio, con che motivazioni?), era molto severo, soprattutto nei riguardi degli scandali sessuali de clero.
Indagando appunto su alcune suore considerate “indegne”, parve scoprire che alcune donne raggiungevano l’estasi o addirittura l’orgasmo, solo a essere fustigate: decise quindi di partecipare alle torture, talvolta frustandole lui stesso.
Pare addirittura che un vescovo, accusando il pontefice di questi strani vizi, fosse morto avvelenato.
Ognuno sembrava godere a proprio modo durante la fustigazione: a Innocenzo III (1198-1254) bastava leggere i resoconti delle torture, Urbano VI (1378-1555) si ubriacava e ordiva bene dedizioni mentre ascoltava i lamenti dei poveretti, Giulio III (già citato come pedofilo) invitava il suo amante cardinale (Innocenzo Dal Monte) e insieme si divertivano come a uno spettacolo teatrale.

Alcuni pontefici sembravano prendere esempio dagli antichi romani e organizzarono degli spettacoli sado-pornografici, divertendosi a crepapelle.
Il già citato Giulio III (che in cinque anni sembro combinarne di tutti i colori) spingeva il proprio amante prediletto (Innocenzo Dal Monte) a rincorrere la servitù, sodomizzandola a sazietà.
Giovanni XII (956-964) si divertiva a rapire giovani nobildonne romane (aggirandosi lui stesso per Roma come per una crudele “caccia al tesoro”) o ad aizzare animali inferociti contro le sventurate prostitute.
Adriano III (884-885) volle punire a tal punto il seno nudo di una nobildonna (inopinatamente lasciato scoperto durante un pranzo importante) che la costrinse a vagare nuda per le strade di Roma, chiedendo alla popolazione (e lui stesso lo fece, con sadismo) di frustarla.
Alcuni pontefici addirittura sfogarono la malvagia inventiva, creando nuove torture sempre più dolorose.
Innocenzo III (1198-1216) infilava nell’ano o nella vagina dei Catari, una barra di ferro rovente.
Celestino II (1143-1144) colpito dal conte Alfonso Giordano (che osò contraddirlo) progettò una speciale sedia rovente, ove il conte era posto nudo e “incoronato” da un metallo incandescente sul capo.

Infine taluni Pontefici soffrivano di patologie ancora più estreme.

Benedetto IX (1033-1044) fu per se un “unicum” nella storia della chiesa: fu eletto adolescente (al punto di essere soprannominato il “Papa-bambino”) e soprattutto tornò più volte (ben tre) sul trono di San Pietro, quasi fosse un presidente del consiglio italiano!
Questo curioso personaggio pareva fosse zoofilo, cioè godeva nell’accoppiarsi con diversi animali domestici.
Papa Leone X (il Papa con le emorroidi) pareva che si travestirsi da donna e frequentare i postriboli maschili di Roma, nel tentativo di adescare aitanti giovanotti.
Altra “patologia “ dei papi era il “ voyeurismo” o meno prosaicamente il piacere nell’essere “guardoni”.
Il più celebre “guardone” della storia della chiesa (e uno dei Papi universalmente più crudeli e dissoluti) fu Papa Alessandro VI (1492-1503), conosciuto come “Papa Borgia”.
In questo caso esistono descrizioni specifiche di cronisti del tempo: durante una delle numerose feste in stile orgiastico (tra tane donne nude e peccaminose) ecco la descrizione che Renè Chandelle trovò in uno scritto dell’epoca.

“In mezzo alle ballerine c’è un uomo: dimostra circa sessant’anni, indossa un mantello di broccato, ha le guance e le labbra carnose.Il naso e la bocca sono sporgenti ed il collo è incredibilmente largo, oltre l’umano.Se qualcuno si avvicinasse a lui potrebbe osservare un filo di saliva che scivola lento sulla commessura delle labbra, un attimo prima di lanciarsi su una delle ballerine e gettare loro castagne come se fossero maiali.Una pratica abituale della famiglia dell’uomo in questione, quando ci sono le prostitute”.

Una cronaca ancora più scandalosa, fu il matrimonio della figlia Lucrezia con Giovanni Sforza, il signore di Pesaro: in seguito a grandi bagordi (dove il Papa euforico lanciava coriandoli nei corpetti delle signore), il Pontefice volle osservare e comandare, la prima notte d’amore tra i due sposini.
L’umanista storico Stefano Infessura è molto chiaro.

“All’alba , Alessandro VI condusse la giovane copia nella camera nuziale.Nello splendido letto senza tende vi furono scene così ripugnanti e spaventose che non esistono parole per descriverle.Il Papa svolse la funzione di matrona, Lucrezia quello della giovane innocente ed il matrimonio fu consumato in presenza della famiglia del Papa”.

Questa carrellata di presunti casi patologici nella storia del Papato, esclude i pontefici degli ultimi secoli, evidentemente perché la chiesa ha poi seguito un’etica più seria e decorosa: vi sono dei casi ultimi, meno scurrili o clamorosi ma altrettanto interessanti poiché riguardano papi contemporanei.

Ad esempio un autore francese nel 1976, Roger Peyrefitte, si indignò (essendo lui stesso omosessuale) per le dichiarazioni omofobe di Paolo VI (1963-1978): asserì quindi che Paolo VI era omosessuale, al punto di avere una relazione con un attore (Paolo Carlini) fin dal 1955, quando Montini era vescovo a Milano.
Secondo lo scrittore, Paolo VI scelse il suo nome, in onore del suo amato.
Il Pontefice smentì duramente questo episodio, al punto di invitare i fedeli a pregare per lui e per la sua onorabilità.
Lo scrittore francese accusava anche Pio XII di essere stato omosessuale.

Un caso curioso fu invece quello di Giovanni Paolo II (1978-2005).
Il romanzo “I have to tell this story” fu scritto da Leon Hayblun, un uomo vivente in Australia che, in fin di vita (ferito involontariamente durante una rapina) volle svelare una verità incredibile.
L’uomo sosteneva di essere il padre della nipote di Papa: Karol Woytila durante la resistenza polacca contro il nazismo, avrebbe conosciuto una ragazza ebrea e si sarebbe sposato di nascosto.
La coppia avrebbe avuto una figlia (Krystyna), ma essendo la madre deportata in un campo di concentramento, il futuro Papa decise di abbandonare la piccolina in un convento, sperando che diventasse suora: la ragazza non pronunciò i voti e si fidanzò con Leon Habylun, da cui ebbe una figlia.

Verità o leggenda non si sa.
Lo stesso dubbio avvolge queste storie dei papi e delle loro ossessioni sessuali, seppur talvolta le cronache riportare sembrino dare una parvenza di verità.

Fonte di informazione: “I papi e il sesso” di Eric Frattini

Antonio Gargiulo

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