Le nuove idee di Valentina Vitellaro: il gusto del riciclo e il piacere delle cose semplici

“Valentina-scaccia crisi” è il tipico esempio di ragazza di una volta, amante delle vecchie usanze e capace di stupirsi con poco

“Valentina-scaccia crisi” è il tipico esempio di ragazza di una volta, amante delle vecchie usanze e capace di stupirsi con poco

“Valentina-scaccia crisi” è il tipico esempio di ragazza di una volta, amante delle vecchie usanze e capace di stupirsi con poco.
L’idea di costruire un portachiavi attraverso una vetusta scheda telefonica e dei gioielli col ciondolo di un infila-ago, rappresentano un interessante gusto per un mondo che non esiste quasi più: “Valentina-scaccia crisi” unisce a tutto questo, un ottimo gusto estetico e crea oggetti eleganti e di pregevole fattura.
Ecco quindi dei portachiavi originali e colorati o dei gioielli da uno stupendo sapore antico (attraverso eleganti camei).
Valentina imposta l’oggetto come gioco, attraverso un disco orario ed una penna, costruendo una trottola: un gioco molto semplice (se non elementare) ma capace di attirare l’attenzione di chiunque per il suo volteggiare frenetico.
La trottola è il simbolo di un’artista: il passatempo preferito di chi non ha “imprigionato”, il “pascoliano” fanciullino.
Le opere di Valentina mostrano sempre un inconscio ritorno al naturale: poiché l’utilizzo della scheda telefonica e di una trottola, presuppongono una reminiscenza di un mondo privo di cellulari, ove per giocare non c’era bisogno di un monitor.

Come ti è venuto in mente di conservare ancora le vecchie schede telefoniche? Cosa ne dici dell’estremo impiego dei telefoni cellulari, tra i giovani d’oggi?

L’idea di conservare le vecchie schede telefoniche parte semplicemente dal fatto che, se ben ti ricordi, per un certo periodo, se ne faceva la collezione. Erano disponibili tessere di colori e soggetti diversi, anche a partire dal taglio: 5000 lire, 10000 lire e così via.
Per quanto riguarda l’uso che se ne fa oggi dei cellulari è qualcosa che io ritengo ai limiti della dipendenza: viaggiando sui mezzi pubblici, mi rendo conto che le persone sono costantemente collegate al telefonino, perdendo così il contatto con la realtà e le altre persone.

Come mai possedevi ancora quegli originali “infila-ago”? il gusto dell’uncinetto è un po’ scomparso, tu lo usi ancora?

Qui ti correggo: l’infila-ago è utilizzato nella sartoria, non nell’arte dell’uncinetto. Questo strano oggetto (l’infila-ago appunto) serve allo scopo derivante dal suo nome; io però non l’ho mai utilizzato, quindi mi pareva giusto utilizzarlo per qualcosa d’altro.

Come ti è venuta in mente l’idea della trottola ? a che giochi giocavi da piccolina?

L’idea della trottola mi è venuta senza pensarci troppo su: ho osservato il disco orario e ovviamente con la sua forma si prestava bene; ho dovuto pensare poi alla “punta” della trottola, qui il primo pensiero è andato a un mozzicone di matita, e da lì alla penna scarica.
Da piccola giocavo con la corda per saltare, la trottola appunto, giochi di società come il Monopoli, tutti i classici giochi di chi ha la mia età o poco più, quasi abbandonati dai bambini di oggi, attaccati già ai monitor dei tablet.

Ci puoi indicare l’indirizzo del tuo blog?

Certo, l’indirizzo del mio nuovo blog è: http://1002ideericiclabili.blogspot.com/

Rey Brembilla

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