La “rabbia” di Buster Casey

La rabbia di bustee casey͞Questo libro è scritto nello stile del racconto orale, forma per la quale occorre intervistare un gran numero

di testimoni e successivamente assemblare le loro testimonianze. Quando molteplici fonti vengono

interrogate a proposito di un’esperienza comune, è inevitabile che talvolta si contraddicano a vicenda. Per

altre biografie scritte in questo stile si vedano Capote di George Plimpton, Edie di Jean Stein, e Lexicon di

Brendan Mullen͟.

E͛ con questa nota che l’ autore, Chuck Palahniuk che ci introduce alla lettura del suo romanzo Rabbia, scrittonel 2007.

Questa porzione del romanzo come incipit della narrazione, ci pone di fronte ad un ͞ingresso ͟commentativo-esplicativo, dalla funzione seduttiva (che incuriosisce il lettore introducendo il tema dell͛inattendibilità della

Storia raccontata da ͞un gran numero di testimoni͟), tematica (dal momento che ci presenta gli argomenti del testo) e informativa (nel suo far riferimento ad altre biografie scritte nello stesso stile).

L͛Autore si presenta quindi al suo lettore ideale con un intento dichiarato: quello di dar voce a un coro di

testimoni per costruire la biografia orale di Buster ͞Rant͟ Casey. E͛ così che amici, nemici, conoscenti,

ammiratori e familiari del protagonista prendono man, mano la parola per dire la loro su questo personaggio

tanto terribile quanto affascinante, forse il più efficiente serial killer della nostra epoca, morto in circostanze

così misteriose da farne una leggenda.

Palahniuk accende un ͞riflettore critico͟ sulla vicenda raccontata, in modo che il racconto non si configuri come un ͞impersonale racconto della vicenda (di Rant Casey), ma come il resoconto dell’impressione che diessa ha avuto qualcuno͟, un ͞testimone o cronista͟ più o meno ͞implicato͟ ma comunque ͞pieno di interesse

e di intelligenza͟.

Il modello di scrittura di Rabbia è quello del romanzo epistolare come Le relazioni pericolose di De Laclos o Le

ultime lettere di Jacopo Ortis di Foscolo, o ancora Una casa alla fine del mondo di Cunningham. E alle spalle di

Rabbia troviamo anche il modello archetipico, per la letteratura statunitense contemporanea, della Antologiadi Spoon River di Edgard Lee Master, in cui i personaggi non sono solo gli oggetti della parola dell͛autore, ma

anche i soggetti della loro stessa parola che produce autonomamente significati, veicolando una coscienza e un pensiero che risultano staccati da quelli dell͛autore.

Lo stratagemma utilizzato da Palahniuk, che sceglie di lasciar parlare tutti tranne il protagonista, fa si che il

lettore non riesca mai ad arrivare al momento topico, al ripristinarsi di un principio di Verità, allo scioglimento

delle contraddizioni inevitabilmente presenti in una storia costruita da testimonianze così numerose e cosìeterogenee. Per cui al lettore stesso è richiesto un grosso sforzo interpretativo e collaborativo; è lui che deveassemblare le diverse voci, ricostruire i fatti, comporre i tasselli di questo puzzle narrativo per giungere ad una visione attiva e partecipata della Storia che il lettore stesso, in tal modo, contribuisce a riscriveremettendoci del suo.

In tal senso Rabbia aderisce a pieno ai canoni della narrativa contemporanea, caratterizzandosi per essere un romanzo dalla struttura assolutamente aperta, plurivoca e multilineare, configurandosi come un ipertesto o un videogame fatto di salti e di rimandi, di continue e disordinate analessi che portano il lettore a viaggiare nello spazio e nel tempo –dal momento che la narrazione non segue un ordine cronologico- e a dover trovare

un ordine personale in questo intenzionale ͞caos narrativo͟.

E͛ interessante delineare la trama di Rabbia, trama che –come già anticipato– va ricucita a posteriori per

costruire la Storia, come a comporre una sorta di patchwork a partire dai tanti frammenti riportati dalle

diverse fonti narrative.

Buster Casey è figlio di una noiosa e grottesca provincia americana. Un ragazzo psicopatico con una famiglia bislacca alle spalle che trova piacere nel farsi mordere da ragni e serpenti tanto da diventare immune a

qualsiasi tipo di veleno e portatore del virus della Rabbia. Il titolo di questo romanzo di Palahniuk, quindi, non si riferisce a un sentimento di collera, ma piuttosto sta ad indicare la malattia infettiva della rabbia, malattia che il protagonista, vivendo la sua turbolenta sessualità, trasmetterà a tante sue partner e amici di scuola e che, nella finzione narrativa ideata da Palahniuk, si diffonde per via sessuale, chiara metafora della societàcontemporanea e del temibile virus dell͛AIDS.

Dopo aver accumulato un piccolo tesoro, grazie al ritrovamento di una ingente quantità di monete antiche,Buster ͞Rant͟ Casey scappa dal suo paesino di provincia per trasferirsi nella grande città. Una metropoli chePalahniuk ci descrive come caotica e sovraffollata, collocata in un ipotetico futuro in cui, per regolare la vita sociale e gestire al meglio gli spazi vitali, la popolazione viene suddivisa in due grandi fazioni: i diurni e i notturni. I primi vivono di giorno, i secondi di notte. Tutti sono controllati a vista dal programma di sorveglianza ͞TI-VEDO͟, una sorta di Grande Fratello che evoca in parte le atmosfere create da George Orwell nel suo capolavoro 1984. In particolare il nostro Rant si aggregherà alla schiera dei notturni e con loro

parteciperà ai Party Crash, saltando su delle automobili per distruggerle scontrandosi a tutta velocità, in ungioco eccitante e pericoloso che ricorda da vicino il ben più datato romanzo di Ballard Crash del 1973 e l͛omonimo adattamento cinematografico realizzato dal regista David Cronenberg nel 1996. Questi scontri automobilistici spesso si trasformano in eventi a tema, in cui vengono ridicolizzati gli stereotipi della società,come ad esempio le serate ͞Luna di miele͟ in cui gli uomini si vestono da sposa e le donne da sposo,rincorrendosi con le loro auto rombanti e cercando nello scontro un incontro. E͛ così che, in una sorta di atto

catartico, il dolore diventa quasi piacere e certamente condivisione tra simili che cercano scampo alla solitudine.

L͛ambientazione è quella di una società alienata e alienante, in cui i ragazzi sono dotati di un innesto cerebrale tramite il quale possono incanalarsi ͞picchi͟, ossia esperienze registrate attraverso le quali evadere da una realtà troppo scialba e troppo grigia per riuscire a colorare la vita di un giovane.

Anche questa della realtà virtuale è un͛altra citazione illustre dedicata al film eXistenZ, sempre di David

Cronenberg, un regista che Palahniuk ama particolarmente (insieme a un altro Maestro delle atmosfere noir e

surreali come David Lynch) per il suo essere autore di pellicole che mettono in scena opere fortemente narrative ed evocative di una società sbandata e in cerca di emozioni forti.

Rabbia quindi, oltre ad essere una grande metafora della società contemporanea (e in particolare della

società americana) che Palahniuk dipinge in maniera cruda, utilizzando un linguaggio forte, diretto e perciò

incisivo, si distingue come alto esempio di narrativa contemporanea, in cui il mondo rappresentato non ha in

alcun modo la pretesa di essere necessariamente plausibile né tantomeno oggettivo, ma piuttosto ci porta a

vivere in una sorta di realtà virtuale, solo una declinazione delle tante possibilità di mondo.

Patrizia Diomaiuto

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