La crisi egiziana si ripercuote su tutti

Il mondo segue con attenzione l’evoluzione della situazione in Egitto, dove da oltre un decennio vi è al potere il Presidente Hosni Mubarak, minacciato dalle manifestazioni di piazza delle ultime settimane. Le tensioni preoccupano i mercati internazionali, in particolare quello petrolifero.

Infatti la soglia psicologica è stata superata dal rialzo del Brent, che per la prima volta dall’ ottobre 2008 ha riconquistato un prezzo a tre cifre, chiudendo a 101,01 dollari (+1,6%). Questo è dovuto al fatto che circa il 2,5% della produzione globale di greggio passa infatti per l’Egitto, attraverso il Canale di Suez, con circa un milione di barili al giorno, e l’oleodotto Sumed, diretti soprattutto verso i mercati europei.
Inoltre è da tenere in considerazione che l’Egitto è fra i dieci maggiori esportatori mondiali di Gas naturale liquefatto, Gnl, con 17,5 milioni di tonnellate annue.

Il commissario dell’Ue all’Energia, il tedesco Guenther Oettinger, ha escluso conseguenze per il mercato del Vecchio Continente affermando che “per il momento la situazione dei flussi di petrolio verso l’Europa è sotto controllo, anche se possibili preoccupazioni potrebbero però derivare da un eventuale
propagarsi dei disordini ai Paesi vicini
”. Il petrolio è una risorsa basilare per i trasporti internazionali, un eccessivo innalzamento del prezzo o la mancanza di produzione dello stesso porterebbe a conseguenze disastrose a livello mondiale.

In conseguenza alle imponenti manifestazioni il Presidente egiziano si è visto obbligato a rassegnare le dimissioni dal PdN, Partito Nazionale Democratico, da lui guidato dal 1981. Al suo posto è subentrato Hossan Badrawy, che è diventato anche Presidente del comitato Politico.

La democrazia può essere considerata, a ragione, la forma di Governo per eccellenza. La stessa dà al Popolo lo strumento per poter tutelare nel migliori dei modi i propri diritti e doveri. Si auspica che ogni Nazione della Terra possa assumere nel più breve tempo possibile questo strumento di libertà.

Raffaele Dell’Aversana

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