L’arte del tradimento

 

Il partner che mette in atto un tradimento è alla ricerca di qualcosa che possa soddisfare i propri bisogni mancati.

Il tradimento è un fenomeno molto diffuso e trasversale che non subisce condizionamenti di alcun genere, culturali, etnici o sociali; esso rappresenta uno degli eventi più drammatici che si possa verificare all’interno di una coppia, in quanto atto che cambia i rapporti e gli equilibri interni tra i partner, determinando spesso la rottura di una continuità del rapporto stesso.

Il termine tradimento deriva dal latino tradere e significa: dare, consegnare, affidare, mettere in mano; quindi consiste nel consegnare nelle mani di una terza persona la fiducia, l’amore ed il progetto di vita futura. Questo succede poiché il partner che mette in atto un tradimento è alla ricerca di qualcosa che possa soddisfare i propri bisogni mancati; in quest’ottica il tradimento viene visto come un appagamento di un bisogno.

La pratica del tradire non è un fenomeno recente anche se ha assunto connotazioni differenti: prima degli anni ‘60, il tradimento da parte di una donna sposata era considerato un crimine, al punto che se il coniuge tradito uccideva la moglie o l’amante di lei non veniva condannato poiché si trattava di un “delitto d’onore”; diversa, invece, era la posizione dell’uomo sposato, il cui tradimento non faceva altro che accrescere la sua reputazione di “maschio”. Negli anni “70 con gli hippies si professava il libero amore e quindi era concepita la “coppia aperta”. Oggi i rapporti di coppia sono molto fragili, infatti come affermano anche le statistiche, non perdurano negli anni e tendono spesso a finire dopo qualche anno.

Quel che spinge il traditore a tale pratica è in genere la frustrazione e l’insoddisfazione relativa al rapporto di coppia. Molti autori sostengono che a tradire sia il partner che tende ad evolversi, al cambiamento. Il tradimento viene visto da Hillman, come un processo di crescita che consente l’affermazione di Sé e della propria libertà. E’ un modo per mettere un confine nel rapporto simbiotico con l’altro che mentre da un lato offre sicurezza e stabilità, dall’altro genera insofferenza e claustrofobia. Ma non sempre il tradimento è mosso da un senso di crescita e di libertà: spesso è legato al narcisismo e quindi al gusto di sedurre ed essere sedotti, dall’esigenza di appagare un desiderio sessuale. Oppure viene visto come un modo per uscire dalla routine e quindi dare colore, con un nuovo amore, alla propria vita sbiadita, caratterizzata dalla noia e dalla tristezza. Quel che invece succede a chi subisce il tradimento è una forte ferita narcisistica che produce effetti non solo sul tono dell’umore ma anche sulla stima di sé; il tradito prova rabbia, delusione, sconforto, senso di insicurezza, di inferiorità e accentua l’ossessività. In genere il partner tradito non riconosce le ragioni che hanno portato l’altro a tale gesto; si tratta spesso di una persona che non ha mai voluto cogliere i segnali di insofferenza o di cambiamento da parte del partner, sperando che le cose si aggiustassero da sé.

Cosa fare dopo aver subito un tradimento? In primis bisogna ascoltare il proprio dolore: che sia sconforto o rabbia esso va sentito e mostrato, senza reprimerlo e fingere indifferenza; è consigliabile non prendere decisioni immediate importanti ma rimandarle, e semmai distaccarsi temporaneamente dal proprio partner per non alimentare il risentimento. Dopo una prima fase di chiusura rispetto al mondo esterno è opportuno riprendere ad uscire e ad intrattenere rapporti con amici e conoscenti non condivisi con il partner, in modo da rinnovare la percezione di se stessi; infine occorre coccolarsi, amarsi magari facendosi un regalo, come un viaggio o qualcosa che si desiderava da tempo. Se invece si ha intenzione di tradire, il Times propone un decalogo da seguire per gestire un tradimento: la prima regola è domandarsi il perché si vuole tradire e riflettere sulla risposta; se invece il tradimento è già in atto bisogna evitare di comunicarlo ad amici o parenti per non metterli in difficoltà, e, qualora si venisse scoperti, non difendersi con la scusa che oggi tutti tradiscono, perché non sarebbe la verità.

La parte più complessa del tradimento è “la rivelazione”, poiché si tratta del momento in cui colui che ha subito il tradimento deve prendere la decisione se interrompere la relazione o farla proseguire perdonando l’accaduto. In genere il perdono avviene quando la coppia crede ancora nella relazione e ha voglia di stare insieme ricostruendo la fiducia; su questi temi si basa la terapia di coppia in quanto tende a ristabilire tra i coniugi una comunicazione autentica che permette di esprimere ed affrontare quel che non funziona all’interno della coppia. L’esperienza del tradimento, indipendentemente da chi si tratta, il traditore o il tradito, è un evento che porta ad un cambiamento non solo nella coppia ma anche individualmente.

Simona Esposito

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