Jacques Prévert, versi d’amore e ribellione

Una foto del poeta francese J. Prévert

Una foto del poeta francese J. Prévert

Il 4 Febbraio del 1900 nasce a Neuilly sur Sein uno dei poeti più citati di sempre: Jacques Prévert.

Particolarmente importante per lui è stata la figura del padre, appassionato di teatro e cinema. Dopo un periodo di ristrettezze economiche, Andrè Prévert viene assunto presso l’Ufficio centrale dei poveri di Parigi, dove si trasferisce con l’intera famiglia. Jacques accompagna spesso il padre nelle sue visite di lavoro ai poveri della città e la sofferenza e il dolore a cui assiste segnano profondamente l’uomo e il poeta. La terribile divisione delle persone tra ricchi e poveri, le ingiustizie, la voglia di riscatto e il senso di ribellione costituiranno punti cardine della sua poesia, definita spesso addirittura “anarcoide”. Non da meno deve essere stata l’esperienza ravvicinata con i surrealisti e la guerra, che ha segnato profondamente ogni uomo del Novecento.

Prévert comincia a esprimersi utilizzando i versi, ma non solo. Prosa, teatro e cinema sono ulteriori veicoli che gli hanno permesso di esternalizzare il suo genio. Per diversi anni, infatti, collabora con la compagnia teatrale “Gruppo d’Ottobre”, impegnata a portare in scena il cosiddetto “teatro sociale”; scrive diverse sceneggiature cinematografiche e un destino fortunato avranno anche i testi delle sue canzoni che – interpretate da famosi cantanti dell’epoca – gli permettono di godere di un certo riconoscimento.

Lo spirito eclettico, la capacità di portare alla luce sentimenti universali con parole chiare, ha reso la poesia di Prévert adatta a un vasto pubblico. Di fronte a versi di spiazzante semplicità l’universo dei lettori si è spaccato in due: coloro che considerano il poeta francese banale e scontato, coloro che – al contrario – lo ritengono un profondo conoscitore dell’animo umano, un uomo capace di tirar fuori dalla complessità del reale un fiume di parole lineari e dense.

Personalmente non amo le poesie d’amore e non amo le poesie d’amore di Prévert.

Non amo le poesie d’amore di Prévert perché mi sembrano insistere sul concetto di amore come unica salvezza del mondo. Amore come magia. Non sono riuscita a cogliere lo sforzo, la costruzione, la dedizione, il sacrificio. Restano, insomma, celate le conseguenze dell’amore, tutto quello che “i ragazzi che si amano” avranno sicuramente imparato appena riaperti gli occhi, appena tornati sulla terra.

Apprezzo molto di più il Prévert anarchico, quello che si scaglia contro chi detiene il potere, contro i falsi moralisti e contro chi giudica. E’ un Prévert meno conosciuto, ma più autentico ed efficace.

 

Sulla porta dell’officina

d’improvviso si ferma l’operaio

la bella giornata l’ha tirato per la giacca

e non appena volta lo sguardo

per osservare il sole

tutto rosso tutto tondo

sorridente nel suo cielo di piombo

fa l’occhiolino

familiarmente

Dimmi dunque compagno Sole

davvero non ti sembra

che sia un pò da coglione

regalare una giornata come questa

ad un padrone?

 

Emiliana Cristiano

 

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