Ipocrisia collettiva. Cos’ha detto Baldini di tanto grave?

Falsi moralismi, titoloni e tanto, tanto piangersi addosso. Una sorta di isterismo di massa raggiunto dopo l’intervista di Silvio Baldini a Sport Italia visibile sul canale di tuttonapoli.net. Ma cosa ha detto Silvio Baldini di tanto grave da offendere i napoletani, quindi anche il sottoscritto?
Il mister originario di Massa ha affermato, negli studi di Michele Criscitiello, che a Napoli c’è una pressione ancora più forte rispetto a Milano. Perché? Perché mentre al nord la gente è impegnata a pieno ritmo nei meccanismi di quella che dovrebbe essere una normale civiltà (lavoro su tutti), nella città partenopea il lavoro scarseggia e la gente ha bisogno di aggrapparsi a qualcosa per alimentare le proprie speranze. Ed ecco allora che il ragionamento non fa una grinza. A Napoli siamo ancora più attenti alle vicende della squadra proprio perché è la nostra speranza di risorgimento.
Una frase che poteva essere fraintesa, ma che l’ottimo Criscitiello ha subito saputo gestire precisando che anche a Napoli c’è gente che lavora e che tifa lo stesso in maniera spasmodica per la propria squadra. Mister Baldini non fa una piega e conferma, anzi chiede scusa se per caso fosse stato frainteso, e tiene di nuovo a specificare che non voleva assolutamente affermare che la gente non ha niente da fare e per questo tifa Napoli, bensì che esiste un problema, ed è reale, e che quindi le persone nutrono verso la squadra aspettative ancora più forti rispetto alle altre città.
Di nuovo la mia domanda. Cos’ha detto di così brutale tanto che in alcuni forum si chiede la sua testa, o quando va meglio, si chiedono le scuse ufficiali? Perché continuiamo a far finta di niente? Perché diciamo che Napoli è la città più bella del mondo quando siamo subissati di monnezza, camorra e servizi ai cittadini a dir poco vergognosi?
Basta con il confronto nord/sud, basta col patriottismo: siamo cittadini del mondo, ognuno dovrebbe preoccuparsi della propria incolumità e di quella degli altri, non pensare ad inutili battaglie nominali, razziali, su chi è meglio o peggio.
Viviamo un periodo storico in cui il fondo sembra non aver mai fine. Giovani senza lavoro che quando lavorano sono senza regolare contratto. Appaiono dei miraggi le parole “indeterminato”, “fisso”, “stabile”, “sicuro”. Gli unici che conservano il posto ben saldo sono coloro che ci governano e che si divertono a vedere che cerchiamo di mettercelo nel culo l’uno con l’altro, mentre continuiamo a parlare di Ruby, piuttosto che di Sarah Scazzi, piuttosto che di Silvio Baldini che offende Napoli.
Continuiamo a puntarci il dito contro cercando il colpevole, quando basterebbe soltanto fermarsi, parlare e soprattutto ascoltare. Che senso ha la vita altrimenti? Viviamo di falsi ideali imposti da una società amorale che cerca di inculcare nelle nostre menti un’etica che non esiste.
Abbiamo smesso di guardare oltre le cose, siamo soltanto una massa amorfa che cerca la propria reason why nell’inutilità. Siamo una società al collasso, ma nessuno sembra accorgersene perché in fondo ci sono i soldi di mammà e papà che ci sorreggono: ma quando tutto questo sarà finito, cosa accadrà?
Allora fanculo alle stronzate, alle offese/non offese di Silvio Baldini, a Ruby e a tutti gli argomenti che usano per accanirci l’uno contro l’altro, pensiamo a ciò che fa bene a noi e al prossimo. Diciamo basta alle false ipocrisie e cerchiamo di guardare in faccia alla realtà, rimboccarci le maniche e ricominciare.
Ricordo una frase del Dio interpretato da Morgan Freeman in Una settimana da Dio: “Per quanto sia sporca una cosa, gli si può sempre dare una bella ripulita”.

Amen.

Marco Branca

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