Il sesso orale fa venire il cancro?


Il Papilloma virus, sessualmente trasmissibile, è il principale responsabile dei tumori alla gola e al collo dell'utero

Si è sempre detto che il sesso fa bene alla salute psicofisica, genera il buon umore, fa dimagrire, previene le malattie cardiovascolari e rafforza il sistema immunitario, ma dagli Stati Uniti arriva una notizia che mette in discussione i suoi benefici. L’Ohio State University  ha messo sotto accusa il sesso orale, in quanto sarebbe la principale causa del cancro alla gola, più del tabacco e dell’alcol.

I risultati condotti dagli studiosi dell’Ohio State University sono stati presentati in occasione del meeting dell’American Association for the Advancement of  Science tenutosi a Washington: essi affermano che il cancro del cavo orale sia dovuto al virus HPV, Papilloma virus, trasmissibile attraverso i rapporti sessuali di tipo orale. Per cui il sesso orale risulta rischioso quanto quello vaginale. In genere questa pratica è sempre stata considerata meno pericolosa rispetto ai rapporti completi, al punto da essere messa in atto in maniera promiscua e casuale, senza prendere particolari precauzioni; pare invece che proprio questa imprudenza abbia portato ad un aumento, negli ultimi decenni, di casi di tumore al cavo orale. Tra il 1974 ed il 2007 ricercatori statunitensi hanno rilevato un incremento del 225% dei casi di carcinoma orofaringeo a cellule squamose (OSCC). La probabilità di sviluppare un cancro alla gola sarebbe correlata ai rapporti sessuali oro-genitali che un individuo ha durante la sua esistenza: negli individui che hanno avuto rapporti con più di 6 partner, oppure che hanno praticato del sesso orale con più di 4 partner, e negli uomini che hanno avuto troppo precocemente il primo rapporto sessuale l’incidenza sarebbe più alta; quindi maggiore è il numero dei partner con cui si è stati, tanto maggiore sarà il rischio di ammalarsi di tumore. Il prof. Hisham Mehanna, in seguito ad uno studio condotto su campioni bioptici, ha tuttavia rassicurato che i tumori causati dal virus HPV, nonostante colpiscano i giovani con un incidenza maggiore, risultano meno letali rispetto ai tumori causati dal fumo e dall’alcool.

Il Papilloma virus è responsabile di molte malattie sessualmente trasmissibili quali: il cancro del collo dell’utero, del cavo orale, dell’ano, dell’esofago e della laringe. Esso tende a colpire le cellule che si replicano velocemente, quindi predilige tessuti come gli epiteli della cute e delle mucose che si rigenerano incessantemente (i tessuti delle labbra e della lingua). La neoplasia si manifesta con tumefazioni persistenti, macchie bianco rossastre, ferite che non si rimarginano. Gli studi condotti finora dalla John Hopkins University (UK) hanno dimostrato che quasi sempre il virus viene neutralizzato dal sistema immunitario. Ma, in una percentuale minima di casi, riesce a resistere e a entrare nel codice genetico delle cellule del cavo oro-faringeo, danneggiandole, fino a sviluppare un tumore, nel giro di pochi anni.

Per fronteggiare il tumore al collo dell’utero si è ricorso al vaccino, per ora utilizzato solo da giovani donne, ma con tale scoperta si consiglia il vaccino contro i tumori da HPV ad un target di persone sempre più giovane e di entrambi i sessi. Al momento sono in commercio due vaccini: il cervarix, prodotto dalla GlaxoSmithKline, ed il gardasil, prodotto da Merck&Co, risultati efficaci entrambi per prevenire il cancro della cervice uterina nelle donne. Risulta necessaria una campagna preventiva al fine di diminuire l’insorgenza di tumori del cavo orale nei giovani, promuovendo ad esempio l’uso del preservativo, evitando in questo modo di rendere pericolosa una pratica considerata da sempre salutare.

Simona Esposito

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