Il PD incassa la fiducia dei propri elettori alle primarie, ed anche le loro monete da 2 euro

Grazie alle primarie il PD si ritrova in cassa più di sei milioni di euro derivati dal contributo preteso dai votanti

Il 25 novembre 2012 in tutta Italia è il giorno delle primarie del Partito Democratico. Le indiscrezioni e le voci, ed alla fine si giunge a da avere una lista dei candidati leader di partito, che dopo i consueti faccia a faccia volti a far valere le proprie ragioni di programma, sono pronti ad appellarsi al giudizio degli elettori. Le primarie si rivelano un successo, i numeri parlano di 3 o addirittura 4 milioni di votanti, un seguito che sarà dunque più alto di quello che le stesse stime prevedevano. Si va al ballottaggio, Renzi e Bersani, il nuovo politico contro il vecchio. Si attende con ansia la data del 2 Dicembre ed alla fine tra annunci in perfetto stile campagna elettorale, faccia a faccia televisivi e controverse pagine di quotidiani acquistate per esortare il popolo a votare, i numeri la fanno ancora da padrone. Un leggero calo si potrebbe obiettare, ma in realtà assolutamente previsto, diciamo fisiologico: nei ballottaggi è sempre così. Dopo le polemiche e addirittura un tentato accenno ai brogli, Bersani è proclamato vincitore, il popolo ha scelto lui, sarà lui a questo punto uno dei maggiori candidati alla guida del paese per le prossime elezioni politiche del 2013.

 La macchina delle primarie ha messo in mostra tutta la sua efficienza, criticata e sbeffeggiata prima, si rivelerà più tardi a furor di partecipazione popolare un efficace strumento che tutti gli altri partiti con il PdL in testa, dovranno tenere in considerazione. Solo luci dunque, qualche ombra forse che però in politica e nelle elezioni in particolare è assolutamente normale che ci sia, ed un unico semplicissimo interrogativo: perché 2 euro? La domanda non è indiscreta, nemmeno polemica o schierata a priori, ma dovuta. Potrebbe sembrare pleonastica giacché qualcuno timidamente ha già risposto a questo interrogativo asserendo che quei soldi sono necessari per organizzare il tutto, per poter mandare avanti il progetto primarie e tutto ciò che attorno ad esso ruota. Bene si dirà, è chiaro che per organizzare un qualcosa di queste dimensioni sia assolutamente indispensabile avere delle risorse economiche, a tal proposito l’idea del PD di chiedere ai propri sostenitori un contributo è assolutamente brillante. Autofinanziamento si chiama. Non è niente di più. Anzi si potrebbe dire non c’è niente di meglio. Intanto sull’altra sponda del fiume, la scuola dell’antipolitica italiana, Grillo e grillini per intenderci organizzano le  “Parlamentarie”, ossia un corrispettivo ignobile delle primarie del PD: tutto avviene su internet e tutto in maniera assolutamente gratuita. Davvero una scelta fuori moda.

Qualche mese fa l’Italia ha avuto modo di indignarsi sul dilagante malcostume politico, sul modo arbitrario e opinabile con cui i soldi degli italiani venivano gestiti dai partiti: Maruccio, Fiorito, Lusi, Belsito. Nomi che fino a qualche tempo fa disconoscevamo, ma che balzati agli onori della cronaca mettevano in discussione un intero sistema politico-partitico che ruota attorno al denaro. Più che tesorieri di partito erano dei custodi di veri e propri tesori. Tesori sperperati, abusati e spesi come se nulla fosse, il tutto alle spalle del popolo italiano che frattanto lottava a stringere la cintura per sanare la crisi che imperversava in tutto il paese. Automobili, appartamenti, macchine, lauree e si potrebbe continuare chissà fino a quando ad elencare tutto quello che di quei soldi è stato fatto, uno schiaffo all’onestà e alla fiducia che il popolo gli concede ogni qualvolta si reca alle urne per votare. Una ferita aperta dunque, insanabile potremmo immaginare, che comunque avrà bisogno di tempo per rimarginarsi: il popolo italiano per mandare giù situazioni analoghe necessiterà obbligatoriamente di tempo; sicuramente sarà così. Occorre tempo per metabolizzare, per mandare giù il magone, per ricucire lo strappo. Qualcuno ci ha ferito, ci ha preso in giro e ci ha sfruttato. E’ bello pensare a quando tra le anime dei morti Ulisse incontra Aiace e gli rivolge parole concilianti per cercare di rimediare agli antichi rancori. Aiace però non risponde, in silenzio volgendogli le spalle si allontana. Vecchie storia, cosa vuoi che c’entri con le dinamiche attuali? Bocciata! Anche questa fuori moda. Oggi funziona pressappoco così: indicono le primarie e così d’un tratto, la stessa gente che due mesi fa scoperse di essere stata derubata dei propri soldi e della propria onestà si mette in coda, ed aspetta paziente il proprio turno per poter pagare quanto è dovuto, in fondo per qualcuno, sono solo 2 euro.

Francesco Lamanna

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