Il giallo di Avetrana

Le cugine Sabrina Misseri e Sarah Scazzi

Dal primo giorno che ho seguito il giallo di Avetrana, mi sono fatto un’idea abbastanza verosimile di quello che è potuto accadere.

Il delitto non era assolutamente programmato e probabilmente nemmeno mai voluto senonchè gli eventi hanno preso una brutta piega e allora….

Spiego come si sono svolti i fatti secondo la mia personale ricostruzione: la piccola  Sarah in quel maledetto pomeriggio di agosto si recava a casa della cugina sapendo che ci sarebbe stato un chiarimento con lo zio circa la natura delle sue avances sessuali, lo aveva preteso la cugina e lei si era mostrata accondiscendente come tra l’altro era abituata a fare da sempre. Quando arriva a casa il tutto doveva essere limitato ad una cazziata davanti al padre, in quanto Sabrina era convinta che la bambina aveva esagerato nelle cose che aveva raccontato. Mentre avveniva questo chiarimento sicuramente  in casa e non in garage è successo qualcosa, forse uno schiaffo, una spinta e la piccola è caduta malamente, ha urtato qualche spigolo ed è successa la disgrazia.

Non sapevano che fare, l’amica stava arrivando per andare al mare, che fare?! Sabrina allora improvvisa, dice al padre di portare il corpo nella campagna e che lei avrebbe distolto l’attenzione della amica inventandosi qualcosa. Sono certo che non pensava che Sarah fosse morta!

Difatti Sabrina liberandosi brevemente della compagna dicendo che si sarebbe messa alla sua ricerca, scompare per circa 30 minuti che ha impegnato per accertarsi delle reali condizioni della cuginetta, poi davanti alla tragedia di quanto accaduto invece di dire la verità come sarebbe stato più logico per chi non vive la situazione,si fa prendere dalla paura ed imbastisce con l’aiuto del padre e della mamma l’inizio della storia che poi giorno dopo giorno hanno confezionato. Cosi come il tentativo di strangolamento su un corpo già morto.

Probabilmente lo stesso corpo della bambina è stato depositato nel famoso pozzo solo dopo qualche giorno.

Credo che qualsiasi padre si sarebbe addossato le colpe di tutto l’accaduto pur di salvare la figlia e cosi è stato, poi la storia lentamente si è ingarbugliata al punto che oggi non si riesce più a trovare il bandolo della matassa e probabilmente forse mai si saprà la verità su quanto accaduto.

Ma non basta la gelosia per uccidere a freddo una bambina, è impossibile che ciò possa essere accaduto, solo una disgrazia può giustificare tutto.

Sabrina dovrebbe, al di fuori dei riflettori, trovare il coraggio di dire la verità e chiedere perdono per aver contribuito a spezzare una giovane vita e cercare la redenzione, utilizzando gli anni che gli restano a favore di chi soffre.

Per adesso spegniamo tutte le luci, ci penseranno i magistrati a dare un senso a questa orribile follia scoppiata in maniera inconsapevole in  un maledetto e afoso pomeriggio di agosto.

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