Donne che odiano gli uomini

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No, non é il nuovo capitolo postumo del compianto Stieg Larsson, questa vuole essere una condanna totale per chi usa violenza, da qualunque parte provenga, ma soprattutto contro le donne che sono più deboli, almeno fisicamente.

Ovviamente non voglio assolutamente difendere la categoria dei violentatori o degli assassini, o degli stupratori, lungi da me.

Piuttosto vorrei cercare di fare un’analisi del perché questa violenza sia così aumentata e con una ricerca  sadica di fare del male.

Storicamente tra l’uomo e la donna vi è stato sempre un rapporto conflittuale, per sua natura, sopito dall’enorme squilibrio esistente, sia sotto l’aspetto sociale che familiare.

L’uomo, il maschio, decideva ogni cosa nell’ambito sociale, familiare e non solo, e la donna suo malgrado soggiaceva a tale stato.

La donna era considerata il “sesso debole”.

Nella società di oggi qualcosa è cambiato, le donne, giustamente, a mano a mano hanno acquisito diritti e rispetto nell’ambito lavorativo e anche nell’ambito familiare.

Forse, nella smania di conquista, dalla politica alla società, passando attraverso le cosiddette organizzazioni femministe e oggi attraverso i media, questa voglia matta di seguire la corrente, ha portato a una distorsione della realtà.

Si è passati da una causa giusta a una quasi vendetta verso gli uomini maschi.

Oramai è quasi tutto al femminile, tutele oltre ogni limite, anche quando queste non sono necessarie, hanno portato a uno scontro femmina/maschio dove a soccombere è sicuramente il secondo.

Il maschio è guardato sempre con sospetto,  anche nelle parole di queste sedicenti associazioni femminili che attraverso i media cercano solo visibilità, che insinuano con le loro chiacchiere il seme dell’odio verso il maschio, pur partendo da una giusta causa ma non riuscendo a darsi un limite in modo da calmierare gli animi cercando di trovare soluzioni intelligenti che possano portare nel giusto campo della comprensione questa questione.

Del resto, tra persone che fanno funzionare il  cervello siano loro maschi o femmine diventa automatica la risoluzione pacifica di ogni questione nel rispetto reciproco.

Quindi condanna assoluta verso quegli uomini o anche donne che usano violenza fisica, ma anche verbale, in maniera da non considerare sempre tutto come una guerra da vincere ad ogni costo, ma cercare con la comprensione, il rispetto e l’educazione di risolvere i vari conflitti che puntualmente si presentano nella vita di ogni giorno.

DIOMAIUTO PATRIZIA

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