Caro carburante: questioni e allarmi

Caro carburante: questioni e allarmi

La Coldiretti nei giorni scorsi ci ha  fornito un dato allarmante : 471 euro sono destinati alla spesa per il trasporto mentre 467 euro alla spesa alimentare su circa 2453 euro al mese spesi dalle famiglie italiane. Un dato di fatto con cui noi cittadini ci scontriamo ogni giorno. Eni,  IP , Q8, Shell, Tamoil e TotalErg  presentano rialzi per la benzina compresi tra 0,5 e 0,6 centesimi al litro e per il gasolio tra 0,2 e 1,5 centesimi al litro. La media della benzina risale a 1,621 euro/litro, mentre il gasolio risale a 1,502 euro/litro. A sud la verde tocca 1,67 euro/litro mentre il gasolio sfiora 1,53 euro/litro.

Le questioni che vengono alla luce sono varie. Ad esempio perché il prezzo della benzina continua a  salire se le quotazioni dei barili di petrolio di fatto sono più basse rispetto al passato. Quanto influiscono le accise? Quanto il cambio euro-dollaro? Per far fronte a queste questioni, lo scorso 20 Luglio a Roma si è tenuto un incontro  tra l’Unione Petrolifera (Up) , le aziende associate e il sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia, durante il quale è stata ribadita l’assoluta correttezza di comportamento delle singole compagnie nella autonoma determinazione dei prezzi dei carburanti. L’analisi è stata condivisa dal Ministero. L’Up spiega il caro benzina con accise e dollaro forte, infatti in uno stesso comunicato dell’Up si legge: “se oggi avessimo il cambio del luglio 2008 e la stessa tassazione di allora, i prezzi dei carburanti sarebbero inferiori di 12,5 centesimi di euro/litro”.  La svalutazione dell’euro e l’aumento delle tasse, hanno pesato per oltre 12 centesimi al litro da luglio 2008 a oggi.

Un’altra questione è la differenza tra prezzi medi italiani ed europei, che recentemente è di cinque  centesimi, per cui Saglia ha raccomandato che non incrementerà ulteriormente, e che si procederà con una riforma delle reti di distribuzione. Vorrei infine porre l’attenzione a un fenomeno tutto nazionale, quello delle “pompe bianche” ossia distributori senza marchio, che sono collocati in quasi tutta la Penisola. Questi imprenditori gestiscono autonomamente gli impianti intervenendo sul margine lordo e proponendo prezzi più bassi di quelli tradizionali.

Giuseppina De Angelis

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