Calcio, Napoli-Udinese 2-1

La vittoria della qualità. Il 2-1 con cui il Napoli batte l’Udinese premia la squadra più forte. Con più uomini in grado di decidere

La vittoria della qualità. Il 2-1 con cui il Napoli batte l’Udinese premia la squadra più forte. Con più uomini in grado di decidere. Così la squadra di Mazzarri resta attaccata alla Juventus, sperando di trovarsi nella stessa situazione tra qualche mese. Magari coi bianconeri pienamente in corsa per la Champions. Chi però pensava a un Udinese dimessa, stanca e con la pancia piena dopo l’impresa di Anfield, non conosce Francesco Guidolin. Un fuoriclasse della panchina. Specie quando si tratta di titrare fuori il meglio dal materiale umano di cui disponde. Che in questa stagione non è di primissima qualità.

SCELTE SCONTATE — Mazzarri, che ha detto chiaro e tondo che i titolari saranno in gran parte preservati in Euriopa League, va con la formazione tipo. C’è Fernandez per lo squalificato Cannavaro. Guidolin, che al mattino quando apre l’armadio ha meno scelta, ripropone Maicosuel (proprio lui, quello dello sciagurato cucchiaio col Braga) alle spalle di Di Natale, col jolly Pereyra riportato esterno destro.

PERFEZIONE TATTICA — I friulani, che hanno un solo palleggiatore in mezzo (Lazzari), aggrediscono i portatori di palla, cercando subito Di Natale appena riconquistata palla. Proprio Totò gira sopra la traversa il cross di un Pasquale intraprendente ma non sempre preciso. C’è l’Udinese. Messa bene in campo e col piano partita ben chiaro.

MAMMA CHE MAREK — Di Cavani già sappiamo. Lui e Jovetic sono i due campioni più puri che la serie A è riuscita a difendere. Chi continua la sua crescita è Marek Hamsik. Un creativo quando il Napoli ha la palla. Che tira. Dialoga con le punte. Si inserisce. Ed è quasi un mediano in fase difensiva. Nelle passate stagioni non era così decisivo nell’economia del gioco di Mazzarri. Giusto che sia lui a sbloccarla, 3′ dopo aver invocato un rigore per tocco di mano di Pinzi abbastanza netto. Tutto nasce dal Matador, che di tacco fa correre Maggio a destra. Marekiaro arriva sull’assist dell’azzurro e batte Brkic, in precedenza bravissimo sul colpo di testa di Cavani.

REAZIONE — Una delle capacità dell’Udinese è non disunirsi se le cose si mettono male. Non cambia neppure il piano tattico Guidolin. I friulani rischiano sull’ennesima invenzione di Cavani per Pandev, ma poi confezionano un gol che stava scritto nel brogliaccio dello staff friulano. Il Napoli perde una brutta palla sulla trequarti, Maicosuel mostra finalmente perché è stato preso con un geniale assist di esterno per Pinzi. Che non sbaglia.

SEGNALI? — Brutto colpo per il Napoli. Ma è in queste occasioni che conta molto avere i giocatori in grado di creare il gol fuori dagli schemi. Goran Pandev è uno di questi. E sceglie il momento giusto per tirare fuori il suo talento, nell’unico minuto di recupero. Il macedone controlla in area, si gira, finta col sinistro e conclude di destro. Gran gol.

GESTIONE — Ci si attende un secondo tempo più agevole per il Napoli. Entrambe le squadre hanno giocato in Europa League, ma Guidolin ha vinto a Liverpool coi migliori. Invece l’Udinese sta in partita fino al destro di Faraoni, che nel recupero sfiora il pari. Costruisce complessivamente pochino, perché non è una squadra capace di creare molto con la difesa avversaria schierata. La torre Ranegie, dentro per Pinzi, è il giocatore ideale per buttare palloni in mezzo. De Sanctis resta comunque disoccupato, anche se il Napoli ha il torto di gestire un po’ troppo la palla e di non cercare il terzo gol. Nonostante la voglia di Insigne, entrato per Pandev, che nel finale si mangia anche un gol. Ma arriva la sesta vittoria in sette partite. I sogni tricolori sono sempre più limpidi. E dopo la sosta c’è un subito un test per consolidarli: la sfida alla corazzata Juventus.

Fonte: Gazzetta.it

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