Boston, attacco terroristico durante la maratona

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Boston subito dopo l’esplosione

L’attentato di ieri durante la maratona di Boston ha lasciato l’America e il mondo intero sotto shock. Nelle ultime ore su tutto il web si trovano immagini agghiaccianti che ritraggono centinaia di spettatori che si trovavano esattamente vicino al traguardo della maratona più seguita al mondo, a Colpey Square, nel pieno centro di Boston, feriti dalle schegge delle due esplosioni avvenute a dieci secondi di distanza l’una dall’altra. Il conteggio ufficiale è di 3 morti, 144 feriti, 23 dei quali in gravissime condizioni, qualcuno anche in stato comatoso. Molti sono stati colpiti alla testa, alcuni hanno perso l’uso di braccia e gambe. Ma purtroppo questi sono numeri destinati a cambiare tragicamente. I feriti sono stati portati nelle tende mediche poste per la cura dei corridori, i più gravi trasportati d’urgenza negli ospedali più vicini.

 

Per ora non abbiamo notizie precise sulle motivazioni, né sui diretti responsabili. Dalle fonti della Casa Bianca abbiamo solo appreso che l’attacco, sicuramente di natura terroristica, è stato condotto con diversi ordigni comandati a distanza attraverso dei cellulari. Non sappiamo ancora se l’attentato è stato condotto da un gruppo terroristico organizzato ma si sospetta di due matrici, quella islamica e quella dell’estrema destra americana, quindi interna agli Stati Uniti. Il Presidente Barack Obama è intervenuto a questo proposito ieri pomeriggio alle 18:00 da Washington affermando che “Non abbiamo ancora i dettagli non sappiamo chi sono i colpevoli, ma so che li troveremo presto e li porteremo davanti alla giustizia. In questo momento non ci sono democratici né repubblicani, ci sono soltanto americani”. Dopo le prime due esplosioni sono stati individuati altri tre ordigni che sono stati eliminati con esplosioni controllate. La polizia di Boston ha poi riferito di una nuova esplosione alla ‘Jfk Library’, l’istituzione che commemora il presidente Kennedy, ma non sarebbe collegata alle altre due.

 

Mentre vengono rafforzate le misure di sicurezza in tutto il paese, la polizia si è subito mobilitata per cercare i presunti responsabili. E’ stato perquisito un appartamento a Revere e si cerca un uomo dalla pelle scura, che ha provato ad accedere ad un’area sorvegliata poco prima dell’esplosione. Secondo fonti del governo americano, questo attentato è stato pianificato nei minimi dettagli. Gli investigatori hanno trovato gli ordigni già esplosi posizionati nei cassonetti  proprio vicino al traguardo della maratona. Inoltre dalle vittime dell’attentato sono stati estratti cuscinetti a sfera, probabilmente gli ordigni sono stati creati proprio per lanciare schegge mortali sul pubblico di spettatori.

Intanto anche dall’Italia arrivano messaggi di solidarietà per gli americani, e soprattutto per tutti coloro che hanno subito danni fisici irreversibili, fra i quali numerosi bambini, le vere vittime di questo orribile attacco. Il Presidente Giorgio Napolitano scrive in una lettera a Barack Obama: “Desidero esprimere a Lei e al popolo americano i sensi della mia più profonda solidarietà e sdegno per l’attacco terroristico alla Maratona di Boston. Le bombe di ieri hanno colpito una città che celebrava orgogliosamente il Patriot’s Day, insieme ad atleti e a partecipanti da ogni angolo del mondo e ad una folla di appassionati e innocenti spettatori. Hanno colpito dove le nostre società sono più vulnerabili, perché impegnate nella quotidiana costruzione di una serena convivenza civile. Il popolo italiano condivide il dolore e la sofferenza causate alla vostra Nazione, ai nostri amici americani. Tuttavia nessun atto di violenza ci impedirà di tenere fede ai nostri valori e alla nostra fiducia nella libertà, nella democrazia e nello stato di diritto”.

Antonio Gargiulo

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