Anni ‘90, il ritorno!

Anni ‘90, il ritorno!

A volte ritornano. Chi è nato fino a metà anni ’80 come la sottoscritta sa di cosa parlo: dei favolosi anni ’90.

Una miscellanea senza soluzione di continuità di musica, arte, moda e tendenze, il tutto all’insegna del fragoroso.

Ecco, un aggettivo obbligatorio per questa favolosa decade, fragoroso!

Colori vividi, vestiti blusati, musica assordante e ficcante, tecnologia che ci scoppia fra le dita della nostra quotidianità, tutto questo è clamorosamente anni ’90.

Nella musica come non menzionare Oasis e Blur, simboli del Brit Pop di matrice anglosassone e fautori di una vera e propria faida a colpi di singoli.

I fratelli Gallagher con il loro “What’s The Story Morning Glory” e i londinesi Blur capitanati da Damon Albarn e Graham Coxon con il loro Parklife si sono sfidati dal 95 al 96 senza risparmiarsi accuse e frecciatine al limite del buonsenso civile, tanto caro agli Inglesi, di solito maestri dei modi di fare e dell’etichetta sociale.

Un’etichetta sociale che va a farsi friggere tra le spigolose curve di Kate Moss e sui morbidi fianchi di Naomi Campbell, le vere regine della Moda di quegli anni. Da sempre un punto di riferimento per le modelle a venire, hanno saputo dare un tocco Rock (la Moss) e Glamour (Campbell) ad un mondo che fino ad allora concepiva la modella come semplice sparring partner della moda.

La Apple, che faceva di nuovo capolino dopo i bagordi degli anni ’80, con uno Steve Jobs di nuovo in forma dopo la sua esperienza alla Pixar che preparava il colpaccio…

Gli anni ’90 sono stati la culla di quel caos che ha caratterizzato i duemila, senza pudore e vergogna. Una decade che ha saputo scrollarsi di dosso anni duri sotto il profilo politico economico e sociale come gli anni ’80, ma ponendo al contempo le basi per un “nuovo barocco” nel campo dell’arte.

PATRIZIA DIOMAIUTO

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