Amicizia, come non fare confusione fra rapporti

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Quali sono i limiti di un’amicizia, quali gli errori più comuni?

L’eterno equilibrio del donare e del ricevere, dell’esserci e dell’accogliere; Amicizia è parola che disegna un mondo, che lo dirige fra legami, rapporti, interessi; un sentimento dal profumo di casa che a pieno titolo s’affaccia sul mare dell’amore e quasi lo supera in estensione.

Quali sono i limiti di un’amicizia, quali gli errori più comuni? Iniziamo il piccolo tour col dividere in sezioni il campo, avremo due tipologie d’amicizia, quella settoriale e quella assoluta; la prima nasce in determinati contesti e prevede la condivisione di alcune cose ad esempio un rapporto nato sul luogo di lavoro vedrà la complicità su e per questioni specifiche, inizierà e finirà in orario di lavoro ed in un determinato luogo, limitando il campo dei sentimenti interessati e rendendo l’amico “parziale”. L’amicizia assoluta gioca, invece sull’uscire fuori dall’approccio iniziale e condividere l’intimità, le confidenze; con un amico “totale” si possono trascorrere lunghi periodi assieme, si possono condividere spazi e tempi senza paura di non riuscire ad essere se stessi, senza doversi limitare o nascondere dietro la barriera della formalità. Data una riflessione su esperienze personali rubate in giro sembra che gli errori in campo “amicale” nascano da quattro questioni fondamentali:

1) Forzare a tutti i costi un’amicizia, se il rapporto fra noi e l’altro rientra nel campo della parzialità, se condividiamo solo un hobby (ad esempio) dovremmo evitare d’ immaginare questa relazione come assoluta, evitare di sperare che la persona si adatti a noi, evitare di idealizzare quello che non c’è. Spesso ciò capita a chi ha sete d’umanità, avendo,sfortunatamente, pochi veri amici.

2) Considerare amico chi non lo è completamente, spingerlo a condividere le nostre passioni senza valutare le differenze che possono allontanarci, obbligare quasi l’altro ad una presenza che non vorrebbe. Sarebbe più semplice cercare nuove amicizie in ambiti specifici a noi a cuore, piuttosto che costringere chi abbiamo accanto a fare ciò che NOI desideriamo.

3) Trattare qualcuno che dovrebbe esserci indifferente con fare amichevole; inserire nell’orbita dell’amore persone che dovrebbero essere in quella neutra complica i rapporti, aver trattato precedentemente tal persona con affetto  ci mette in condizione di doverlo ripetere anche la volta successiva anche se non dovessimo averne voglia, il rischio è quello di creare false amicizie.

4) Pretendere che esistano solo amicizie assolute, trascinando tutti nel calderone dell’amore. Ciò porta ad illudersi rispetto all’interrelazione,rischiando di perdere i rapporti maturati.E’ inutile provare in tutti i modi a trasportare qualcuno nel nostro mondo, se con questa persona si condividono solo determinate passioni è giusto che il rapporto rimanga fra quei paletti senza forzarlo ad uscire fuori, in terra straniera.

Ultima riflessione va fatta sui “Cambiamenti”; è erroneo pensare che uno stato di cose debba rimanere invariato nel tempo, le amicizie mutano , cambiano a seconda dei contesti, dell’età, delle esperienze, basti pensare al nostro compagno di banco ai tempi della scuola, rivederlo dopo anni ci porrà in una situazione emotiva completamente diversa da quella passata. Valutare chi ci è intorno dovrebbe essere fondamentale, spesso analizziamo il nostro partner, perchè è ovvio interrogarsi sui nostri sentimenti nei suoi confronti, non facciamo lo stesso per le amicizie ma i due rapporti sfociano nello stesso enorme mare che è quello dei sentimenti, le nostre calde acque che in modo o nell’altro ci faranno navigare tranquillamente verso “casa”.

Fiorella Quarto

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