Addio champions league, avanti terzo posto e coppa italia.

Il Napoli proverà a ribaltare il due a uno di Siena per giocarsi la finale di Coppa Italia a Roma

Il sogno Champions è finito. I partenopei sono usciti ai tempi supplementari contro Chelsea. Un quattro a uno perentorio. La partita allo Stamford Bridge è durata solo venti minuti, con delle belle occasioni non sfruttate dai tre tenori napoletani. L’uscita di Maggio per infortunio, l’ingresso di Dossena a sinistra ha sconvolto il disegno tattico azzurro. Drogba surclassa il suo diretto avversario Aronica e l’intera retroguardia italiana. I nostri hanno balbettato non riuscendo mai a ripartire in contropiede. Hamsik come sempre nelle partite decisive è scomparso, Lavezzi in serata no contro Terry mentre Cavani è stato il migliore dei difensori. Mettiamoci l’ennesimo calcio d’angolo regalato da Campagnaro (come a Parma), Dossena che schiaccia con una mano il pallone in aerea di rigore pensando di essere un giocatore di pallavolo, Zuniga che sul 2-1 si è divorato una chiara occasione da rete la sconfitta è servita. In questo disastro in terra inglese non può mancare la mano dello chef  Mazzarri.

Per tutti i novanta minuti non ha attuato nessun cambio, escluso l’infortunio occorso a Maggio. Con una difesa che soffre sui tiri da fermo, nessun tentennamento a mettere una difesa a quattro con Fernandez, né togliere un irritante Hamsik magari con Dzemail o Pandev. Per vedere un cambio, i tifosi hanno dovuto aspettare di prendere la quarta rete, con i nostri ormai boccheggianti e senza sprint. Ai tifosi che si lamentano del comportamento del fischietto nel secondo tempo supplementare, vorrei ricordare che secondo il regolamento Dossena per lo sciagurato fallo doveva essere ammonito e quindi espulso. Il Napoli si ributta sulla serie A con due obiettivi: il terzo posto e centrare la finale di Coppa Italia. Il campionato porta il club di De Laurentiis subito a Udine, una diretta avversaria per l’ultimo posto disponibile per la prossima Coppa dei Campioni. L’allenatore decide di far riposare Hamsik (in panca), Aronica, Lavezzi (non convocato), Maggio (infortunato). Dentro Britos, Dzemail, Pandev e Dossena. Naturalmente gli errori difensivi (da più tempo una costante) si ripetono anche nella trasferta friulana. Due svarioni permettono ai bianconeri di Guidolin, di portarsi sul due a zero.I due cartellini gialli dati a un nervoso Fabbrini, le due reti di Cavani (che sbaglia l’ennesimo rigore) permettono agli azzurri di uscire indenni da Udine. Ora ci aspetta il ritorno di semifinale contro il Siena di Sannino. C’è da recuperare un due a uno. Il San Paolo sarà gremito in ogni ordine di posto, grazie ai prezzi dei biglietti ultrapopolari. Spero che l’allenatore partenopeo percepisca l’appannamento dell’intero reparto difensivo, non parta con lo stesso modulo che ormai conoscono a memoria tutti gli addetti ai lavori. I giocatori, che sono stati accolti come trionfatori da Londra, hanno l’obbligo morale di regalare il terzo posto e la coppa Italia ai propri tifosi. Il credito di fiducia e sostegno ricevuto deve essere saldato.

Ciro Florio

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