Super8, JJ Abrams lancia il virale interattivo

Prodotto da Spielberg e diretto da J.J. Abrams. Super 8 si candida ad essere il film-evento dell’anno

Chi non conosce Lost? Un gruppo di sopravvissuti ad un disastro aereo su un’isola deserta, mostri di fumo, salti avanti e indietro nel tempo, realtà parallele. Dietro a tutto ciò, c’è la mente geniale di Jeffrey Jacob Abrams, eclettico sceneggiatore, produttore e regista che ha fatto della suspense il suo marchio di fabbrica, dentro ma soprattutto fuori lo schermo. L’attesa spasmodica che per sei anni ha tenuto milioni di fans di Lost incollati alla tv, è la stessa che nell’ultimo anno ha stuzzicato la curiosità di tanti internauti affascinati dalla straordinaria campagna promozionale che accompagna il nuovo progetto cinematografico di Abrams: Super 8.

Prodotto da Steven Spielberg con un budget di circa 50 milioni di dollari, Super 8 è ambientato nel 1979 in una cittadina dell’Ohio dove un gruppo di adolescenti, appassionati cinefili, si appresta a girare un film amatoriale sugli Zombie. Ma ciò che inavvertitamente riprendono con la loro telecamera Super 8 è di tutt’altra natura, un mistero gelosamente protetto dai militari che ha a che fare con gli alieni e la famigerata Area 51. Come già accaduto per Cloverfield, altro progetto con marchio Abrams uscito nel 2008, anche Super 8 prende vita grazie alla rete, in attesa di arrivare sui grandi schermi americani il 10 giugno (in Italia il 30 settembre). Cloverfield è passato alla storia più che per la trama (un mix tra Godzilla e The Blair witch project, stroncato senza pietà dai critici), per l’impianto promozionale da manuale che, sfruttando i meccanismi del marketing virale, ha invaso il web di link, video, siti, profili su Myspace, pieni zeppi di falsi e inutili indizi creati ad hoc per creare confusione e stimolare la curiosità del pubblico. Ebbene, a quanto pare J.J. Abrams ha pensato di concedere il bis applicando le medesime strategie promozionali anche a Super 8. Proprio come Cloverfield, Abrams ha disseminato periodicamente e con coerenza qua e là sul web, una serie di informazioni incomplete e indizi più o meno criptici che gettano le basi di un vero e proprio universo parallelo del film, attorno al quale si è subito creata una folta community di appassionati.

L’idea geniale di J.J. Abrams e del suo staff, è stata quella di strutturare il virale come un prequel, in cui ogni spot è un tassello in più di questo intricato puzzle che è la trama di Super 8. Grazie a piccoli frammenti nascosti nei secondi finali di ogni trailer –  che una volta ricomposti rivelano un’immagine, una data, un nome -,  l’intreccio degli avvenimenti precedenti agli eventi narrati dal film diventa sempre più chiaro, senza però svelare l’essenziale, ovvero “chi è il mostro” , togliendoci così il gusto di andare a scoprirlo al cinema. Partita il 10 maggio 2010, la campagna virale di Super 8 si è snodata attraverso questi piccoli messaggi nascosti fino ad arrivare ad un viral site strutturato come una sala di montaggio anni ’70, la cosiddetta editing room in cui verranno resi pubblici, poco per volta, spezzoni  di pellicola che dovrebbero unirsi in un unico grande filmato il cui significato ancora non è chiaro. Nei frammenti presenti sul sito (34 su 100 totali) vediamo scene di un laboratorio con scienziati al lavoro, mentre una voce fuori campo ci lascia intuire che stiano conducendo dei test su un non meglio identificato organismo dalle caratteristiche biologiche molto particolari.

E’ da un bel po’ che Hollywood ci dimostra come queste operazioni di viral marketing funzionano. A dimostrazione che il cinema non è più un’esperienza passiva limitata alla sola sala di proiezione e che l’oggetto film è la parte culminante, e per certi versi anche meno rilevante, di un processo di comunicazione molto più ampio e interattivo, che ha come unico scopo suscitare la curiosità dello spettatore e massimizzarne l’affluenza in sala. Se le campagne virali spopolano, è lecito però chiedersi se ciò che viene venduto sia davvero sinonimo di qualità. The Blair witch project, primo film-fenomeno dell’epoca Internet, tecnicamente lasciava molto a desiderare, ma riuscì ad incassare oltre 300 milioni world wide grazie al gran chiacchiericcio online. Quanto a Super 8, l’accoppiata Abrams-Spielberg è una garanzia in quanto a qualità. Non resta che aspettare il 10 giugno per vedere se l’entusiasmo per questo virale così affascinante si tramuterà anche in un successo al box office.

Enrica Raia

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